Formula 1, Whitmarsh intravede la soluzione: “Utilizziamo i motori V6 sovralimentati”

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Martin Whitmarsh, il team principal della scuderia McLaren, ha dichiarato che l’utilizzo di motori V6 sovralimentati possa essere la giusta soluzione per il futuro del mondo della Formula 1. Il presidente della Fota, dunque, spera che una decisione del genere metta d’accordo le parti in causa, scrivendo la parola fine alla battaglia in atto sui propulsori del 2013. Da un lato infatti c’è la Renault (Martin Whitmarsh, il team principal della scuderia McLaren, ha dichiarato che l’utilizzo di motori V6 sovralimentati possa essere la giusta soluzione per il futuro del mondo della Formula 1. Il presidente della Fota, dunque, spera che una decisione del genere metta d’accordo le parti in causa, scrivendo la parola fine alla battaglia in atto sui propulsori del 2013. Da un lato infatti c’è la Renault (“Vogliamo sapere che cosa fare – aveva dichiarato proprio ieri Jean-Francois Caubete non rimandare o ritardare la questione. Vogliamo certezze. Cambiare scelte e piani già discussi provocherebbe alla dirigenza della Renault seri problemi di credibilità. Mi sembra che si stia perdendo il controllo della situazione. Comprendiamo e rispettiamo le idee di Ferrari, Mercedes e Cosworth, ma noi non siamo disposti a ritardi né accettiamo di vedere le cose cambiare in questo modo. La faccenda sta diventando un problema. Non si capisce chi gestisca questo sport”), che sostiene la tesi secondo cui sia necessario mantenere in auge l’impegno ad usare unità a quattro cilindri pompate da turbocompressore; dall’altro invece, ci sono Ferrari e Mercedes (ma anche Cosworth), che cercano prospettive nuove e diverse per il futuro. Jean Todt, presidente della FIA, è quindi chiamato ad una difficile mediazione, dovendo tener anche conto del fatto che ci sia un’effettiva diffidenza per le unità poco frazionate da parte dei tifosi e di Bernie Ecclestone, sul cui giudizio negativo pesa, inevitabilmente, il valore di immagine e il sound poco appetibile. Whitmarsh crede dunque che la sua proposta sia in grado di conciliare le diverse esigenze: “Abbiamo bisogno di cuori che sprigionino una bella melodia. Un rombo avvincente è una delle risorse principali del nostro sport. Non c’è alcun motivo per cui non si può avere la tecnologia del futuro unita a un grande suono. Credo che un compromesso sia possibile. Se dipendesse da me, punterei sui V6 turbo”.

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