ForTwo twinamic: smart si (ri)fa automatica

di Pasquale Cacciatore 1

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Spiacenti, solo smart può sostituire smart“. Si può riassumere così uno dei modi con cui Mercedes-Benz ha deciso di promuovere il nuovo modello della celeberrima city car, giunta finalmente alla sua autentica versione 2.0 (in teoria, la terza generazione), in un panorama automobilistico che negli anni ha tentato di proporre rivali senza riuscire però ad intaccarne il primato.

Già a fine novembre avevamo incontrato per la prima volta la nuova smart ForTwo nella capitale, pronta a colonizzare le strade urbane. All’epoca guidammo con un cambio manuale a cinque marce, in attesa dell’automatico a sei marce annunciato. Ora, nella splendida cornice palermitana, Mercedes-Benz ha presentato la sua smart ForTwo con cambio automatico, l’elemento che tanto contraddistingueva la “prima versione” smart e che, probabilmente, aveva contribuito a plasmarne il successo.

smart cambia tutto per non cambiare nulla. Mesi fa avevamo definito in questo modo la strategia con cui il giovanissimo marchio del settore automobilistico aveva deciso di far evolvere il suo modello di punta; conservando la compattezza (2,69 metri di lunghezza) e migliorando la dinamicità (il raggio di sterzata della nuova smart è pari a 6,95 metri), la nuova smart ForTwo aveva migliorato sensibilmente l’abitabilità (fino al 75% di Body Space Index nell’abitacolo), la sicurezza e la tecnologia, il tutto nel contorno di un design rifinito e ringiovanito, se possibile.

Ed i numeri, che da sempre hanno decretato il successo di smart (più di 440 000 vetture vendute in Italia nel corso degli anni), sembrano aver dato ragione anche all’ultima strategia del marchio: ad oggi son state vendute oltre 7000 nuove smart. Le vendite della nuova smart che probabilmente nemmeno in Mercedes-Benz si attendevano dimostrano che la sinergia tra funzionalità e stile di vita rendono perfetto questo modello per il mercato italiano.

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Cinque versioni differenti che riprendono i vecchi modelli di smart ForTwo e li portano ad evoluzione. Dalla sport edition#1, la versione sportiva che richiama la precedente versione Pulse, con cerchi Black 16”, tetto trasparente, interni Black/Orange e possibilità di paddle al volante con cambio automatico twinamic, alla versione passion (pensata per un pubblico essenzialmente femminile, con il volante in pelle e lo schermo multifunzione); dalla versione evoluta della sport edition#1, ovvero la proxy (interni in pelle e integrazione smartphone, cerchi in lega 16”, tetto trasparente e Lane Keeping Assist) fino al top gamma di smart ForTwo, la versione prime, che include tutte le tecnologie di sicurezza e comfort negli equipaggiamenti della versione passion.
Ai più giovani è dedicata la versione youngster, che tra integrazione con smartphone, tecnologie di sicurezza (tra cui Crosswind e Speed Limit Assist) e l’aspetto grintoso dato dai cerchi in lega offre un ottimo modello anche per i più freschi patentati.

Il lato positivo della rivoluzione 2.0? Il prezzo di partenza (11 990 euro) è rimasto invariato rispetto alla vecchia generazione di smart ForTwo.

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Sicurezza e tecnologia son diventati protagonisti del nuovo modello: quello che risalta sulla nuova smart ForTwo è infatti l’integrazione smartphone che Mercedes-Benz ha deciso di evidenziare, progettando un sistema integrato fra computer di bordo ed applicazione dedicata smart cross connect (al momento, gratuita per iOS ed Android) con cui monitorare i “parametri vitali” della propria vettura ed utilizzare i sistemi di cartografia integrata: addio al navigatore, dunque, e più spazio alla sinergia fra il proprio dispositivo mobile e la nuova smart.

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Sulla nuova smart ForTwo arriva anche il cambio automatico, e di un certo livello.
A novembre avevamo guidato per le strade di Roma a bordo di una nuova smart ForTwo con cambio manuale a cinque marce, stupendoci della praticità e facilità di guida che ogni tanto sembrava mancare sulle prime versioni di smart, e che i guidatori più “atletici” e sportivi rimpiangevano.
Non dimenticando però del contesto di mobilità urbana che smart ha sposato sin dalla sua creazione, non poteva mancare sulla nuova smart ForTwo anche un nuovo cambio automatico riprogettato ed adattato ad una vettura che misura meno di 270 cm: fortwo 70 (in futuro anche il modello 90 TURBO) si dota infatti del nuovo cambio a doppia frizione twinamic, prodotto da Getrag ed ispirato nientedimeno che a quello già montato da Sls.
Quello da noi provato, il doppia frizione twinamic, è relativo alla motorizzazione da 71 CV (999 cm3 di cilindrata).
Twinamic è un connubio di flessibilità e di efficienza, improntato al dinamismo come indica il gioco di parole nel suo nome. Lo scopo di questo nuovo cambio è garantire un maggior piacere di guida, con un passaggio di marcia più fluido e la possibilità di uno scalaggio non sequenziale del rapport per un effetto più “manuale”.

Nelle due modalità di guida disponibili (Eco e Sport) si avverte quindi una grande differenza rispetto al “vecchio” cambio di smart ForTwo: niente più singhiozzi alle ripartenze, perché la gestione delle marce sembra ora affidata ad una tecnologia decisamente più intelligente, ed una maggior fluidità di guida anche alle velocità più elevate. Il nuovo cambio automatico twinamic dota smart ForTwo di maturità, conferendo una sensazione di efficienza e stabilità, elementi che rendono il twinamic perfetto per l’utilizzo agile in città – e non solo -; rispetto al precedente automatico a 5 rapporti non avvertiamo più sulla nuova ForTwo quell’effetto “oscillante” talvolta sperimentato nella selezione del rapporto, con un risvolto estremamente positivo sul piacere di guida. Solo un dettagli ci ha lasciato interdetti: in alcune condizioni, il twinamic della nostra smart 70 sembrava in difficoltà, con il numero di giri ad incrementare per un cospicuo numero di secondi prima che si passasse alla marcia successiva. Un fenomeno sperimentato soprattutto nei percorsi più ripidi, ma che non ci ha mai fatto vedere la smart ForTwo perder di trazione.

Come scritto, presto il cambio automatico arriverà anche sulla versione con motorizzazione da 90 CV (quella che include un propulsore turbo da 898 cm3).

 

Insomma, con il suo restyling di linee e di versioni, con le nuove motorizzazioni ed i nuovi cambi (manuale ed automatico twinamic) smart si conferma regina del parco automobilistico urbano, elemento giovanissimo che negli anni si è inserito nella cornice delle nostre città e che ha contribuito a diffondere una filosofia di integrazione fra tecnologia, sviluppo e viviblità. Non è un caso che smart abbia contribuito ad iniziative di riqualificazione ambientale sui territori cittadini o che promuova la filosofia green e sostenibile (non ultimo il contest smart FOR city, con l’intento di premiare e finanziare le migliori idee di riqualificazione ambientale).
Una vettura che in pochi anni è entrata di diritto nei quadri urbani, che ha conquistato i consumatori di ogni tipo (e continua a farlo, considerando che oggi su 10 nuovi clienti smart, 7 provengono già da smart). Vedremo nei prossimi mesi come si evolverà il mercato della nuova smart.

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