General Motors, drastica riduzione di piattaforme e di motorizzazioni

di Redazione 1

Qual’è la prima cosa che si fa, quando ci si trova in una situazione economica personale infelice? E quale quella che si decide di compiere quando la situazione infelice non è soltanto personale, ma addirittura planetaria? Ci si sbarazza di tutto ciò che è superfluo e che toglie profitto (ragionando in termini prettamente monetari e spudoratamente commerciali). È quello che vuole fare General Motors, una delle ex Big Three degli Stati Uniti, che ha accusato colpi molto forti durante gli scorsi anni: oggi, il management della società americana ha deciso di arginare le perdite e di limitare gli sprechi (il sogno americano, quello fatto di sovrabbondanza, è forse terminato? O solo momentaneamente dimenticato?). Come? Riducendo drasticamente la quantità di piattaforme e di propulsori disponibili sul proprio scaffale ed utilizzati da tutti i brand che gli appartengono. Pulizie di primavera, nella speranza che questo contribuisca ad invertire la tendenza negativa di questi mesi. Quando inizierà? Da questo istante.

Secondo le indiscrezioni, General Motors ha deciso di eliminare un gran numero di pianali e di passare dalle trenta piattaforme disponibili durante il 2010 a quattordici piattaforme (meno della metà) entro il 2018. Così accadrà anche per i propulsori: entro l’anno 2018 General Motors rimarrà con un pacchetto di 12 motori diversi tra loro. Ovviamente, le chiacchiere non spiegano quali motorizzazioni e quali pianali saranno salvati o, al contrario, quali saranno definitivamente pensionati e dimenticati: lo scopriremo durante gli anni a venire. Ciò che invece le chiacchiere sottolineano è lo scopo di questa decisione della società americana: con questa mossa, infatti, GM non solo limita il dispendio di denaro (riuscendo a risparmiare, secondo le stime, un miliardo di dollari ogni dodici mesi), ma dà la possibilità ad ogni singolo brand che possiede di velocizzare la progettazione di nuovi veicoli (ogni casa automobilistica di General Motors non dovrà più confezionare la piattaforma, ma userà una delle poche già disponibili sullo scaffale del conglomerato). Inoltre, ammortizzare le spese di realizzazione di un pianale sarà più semplice e sarà spalmato su più modelli e più segmenti.

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