La rivoluzione Ferrari è ancora in cantiere

di gianni puglisi 1

Ci è concentrati molto su quello che vuole fare Alonso nei prossimi mesi ma poco ha fatto scalpore l’annunciata e mai realizzata rivoluzione della Rossa che dovrebbe riportare il Cavallino tra le scuderie più competitive.

F1 Grand Prix of Japan - Race

La rivoluzione della Ferrari? È ancora troppo presto per parlarne. Vuole dire che toccherà concentrarsi sul team dei piloti. Ma un attimo, entriamo nel merito delle dichiarazioni di chi sta studiando un modo per far tornare la scuderia italiana tra i top team della Formula 1.

A parlare in questo fine settimana è stato Marco Mattiacci che, dopo le dimissioni di Stefano Domenicali, avendo lavorato per 23 anni a Maranello è diventato uno dei vertici della Ferrari.

Il manager romano ha ottenuto l’appoggio completo da parte di Marchionne e adesso è nelle sue mani la rivoluzione ferrarista. Tutto deve partire dal comparto tecnico. Ma la squadra nuova è affiatata. Mattiacci al posto di Domenicali e Marchionne al posto di Montezemolo. Ma si può già dire che direzione imprimere alla Ferrari? Per Mattiacci è prematuro fare discorsi di questo tipo:

“E’ ancora troppo presto per dire come andranno le cose. Dal mio punto di vista, sono stato molto fortunato, perché ho ​​lavorato con un incredibile presidente, Montezemolo e ora potrò continuare con il signor Marchionne. E’ importante imparare, è importante per poter discutere di argomenti importanti. Ognuno sta cercando di riportare la Ferrari ai vertici.”

La F14T comunque, si è dimostrata molto competitiva a Singapore per questo è probabile che presto siano tangibili anche i risultati legati al miglioramento tecnico della vettura. Il team principal della Rossa ci crede e dichiara che alla luce dei miglioramenti visti in pista, la Ferrari può essere paragonata tranquillamente alla Red Bull anche se l’obiettivo non è una comparazione con gli avversari ma la vittoria del titolo.

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