Dieselgate: ora tocca ad Opel. Quasi 100mila le auto richiamate

di Daniele Pace Commenta

opel insignia

Il Dieselgate continua a far notizia, con l’ultimo richiamo di autovetture, stavolta dell’Opel, disposto dalla motorizzazione civile tedesca. La Germania sembra essere il paese più colpito dal “vizietto” della manipolazione del software di controllo sui gas di scarico delle auto diesel. Nel paese teutonico la cosa viene presa sul serio, con un’indagine approfondita. Vedremo poi a cosa porterà. Per il momento la casa tedesca ha dovuto richiamare quasi 100mila auto diesel del marchio, tutte di tre modelli precisi: Insignia, Cascada e Zefire.

Il richiamo e l’indagine

Ma non c’è solo il richiamo in officina per l’Opel. La polizia dell’Assia ha effettuato una serie di perquisizioni a tappeto nei locali commerciali per trovare e sequestrare le prove della manipolazione dei software. Con una task force di 33 funzionari sono stati perquisiti gli uffici del marchio tedesco a Russelheim e a Kaiserslautern.

In tutto, l’Opel è accusata di aver manipolato i software di ben 95mila vetture, violando così il regolamento europeo sull’emissione dei gas di scarico euro 6.

L’operazione di questi giorni segue l’apertura dell’indagine, da parte della magistratura, nei confronti di Opel, partita a luglio.

Le accuse sono di “frode nell’immissione sul mercato di auto diesel con software che manipola i valori sull’emissione dei gas di scarico” come dichiarato dal procuratore, Nadja Niesen, a Handelsblatt.

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