Un periodo d’oro per la casa automobilistica britannica Rolls-Royce: il brand di Goodwood ha ottenuto risultati davvero entusiasmanti durante l’anno appena concluso, nonostante la crisi economica, ed ha registrato il più alto volume di vendite in tutti i suoi 107 anni di storia. Oggi, il costruttore del Gruppo BMW ha raccolto i dati relativi al 2011 ed ha voluto evidenziare il successo del programma Bespoke, cioè quel pressoché infinito pacchetto di personalizzazioni che il marchio ha messo a disposizione dei facoltosi clienti affinché questi possano concepire – fantasticando senza limiti – vetture in ogni occasione uniche. Secondo i dati, nel 2011 il 56% delle Rolls-Royce Ghost vendute sono state personalizzate usando il programma Bespoke.
La performance positiva che ha contraddistinto la “piccola” di casa, Rolls-Royce Ghost, arrivata nel 2009 nel listino e già molto apprezzata, segue quella della sorella Phantom, ammiraglia dell’azienda: su dieci esemplari della limousine britannica otto sono stati scelti – nel corso dell’anno 2011 – con personalizzazioni del programma Bespoke, che include vernici, rivestimenti, decorazioni, dettagli super-esclusivi e qualsiasi altro minuscolo particolare che riesca a rendere speciale ed unica una delle berline dello Spirit of Ecstasy.
In alcuni mercati, come ad esempio il Medio Oriente, tutte le Phantom vendute vengono personalizzate con questo kit illimitato di possibilità. Sulla scia di questo successo (che è stato registrato in buona parte dei Paesi dove la casa automobilistica è presente), Rolls-Royce ha ampliato il numero di addetti al programma Bespoke sino a cinquanta, sul finire del 2011, ed ha già ipotizzato di espandere la propria linea produttiva, per far fronte all’aumento della domanda (che si prevede manterrà un trend simile a quello dell’anno appena concluso).
In queste ore, come vi abbiamo già raccontato e testimoniato, la casa automobilistica britannica sta mettendo a punto la versione restyling di Rolls-Royce Phantom, che sarà svelata durante l’anno appena iniziato.
Photo credits | Getty Images
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