Senza soldi non si diventa piloti di F1

di gianni puglisi Commenta


E’ l’austriaco Klien a lanciare l’allarme, ma dopo l’ingiusto licenziamento di Nico Hulkenberg alla Williams è palese a tutti la triste situazione che vive in Formula 1. Anche l’ex pilota BMW ha confermato che l’offerta di piloti in Formula 1 è esagerata e mentre una volta il mercato offriva giovani promesse con buon prospettive di carriera grazie ad un effettivo potenziale, oggi si assiste alla nuova generazione di debuttanti, costituita quasi sempre da ragazzi accompagnati dai soldi, da sponsor e multinazionali miliardarie.

Christian che quest’anno è ritornato in Formula 1, dopo uno stop ai box della BMW-Sauber in veste di collaudatore, ha potuto correre negli ultimi 3 Gran Premi in una HRT, squadra che a quanto pare si sta rivelando la possibilità più concreta per un suo definitivo impegno con lo sport.

la squadra è sull’orlo di diventare un serio contendente in Formula 1, nonostante le passate voci. Il mio obiettivo principale rimane quello di poter correre per tutte e 20 gare” ha detto l’austriaco, spiegando che però tale impresa sarà difficile senza il sostegno di un buon finanziamento.

Ricollegando quanto accaduto a Hulkenberg, ricordando il suo ottimo anno da debuttante e la pole position in Brasile, Klien ha poi proseguito:” Non è mai stato facile avere delle sicurezze in F1. Una volta era più facile e bastava essere italiano, francese o britannico, mentre oggi si stanno affacciando piloti da tantissime parti del mondo come: India, Russia, sud est Asiatico e molto probabilmente in futuro


Corea e Cina. Quindi è evidente che la probabilità è più bassa”.

Chi alle spalle ha l’appoggio solido di un governo o di una compagnia petrolifera può dormire tranquillo e lo stesso trattamento non è differente per chi ha già corso in Formula 1 spiega Klien, infatti Kimi Raikkonen che corre nei Rally ha necessariamente cercato un partner.

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