Ferrari, Massa a rischio licenziamento

di Redazione Commenta

Al momento la classifica piloti recita Alonso primo, insieme a Vettel, con 61 punti, Massa diciassettesimo con appena 2. Eppure le due auto dei ferraristi non è che siano così differenti. Questo cosa vuol dire, che Alonso è troppo bravo o che Massa è scarso?

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Probabilmente la risposta è a metà strada. Di certo Felipe non è un pilota scarso, ma è chiara la sua involuzione. Ed è vero anche il contrario, e cioè che se al posto di Alonso ci fosse stato un pilota “normale”, forse il Cavallino adesso sarebbe molto più indietro.

Ad ogni modo questa involuzione l’ha notata anche Stefano Dominicali, il team principal della Ferrari, che in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione. Ciò che lui nota è che anche negli anni precedenti mentre Alonso rimaneva sempre a poca distanza dalla vetta (nel 2010 a questo punto del campionato era secondo a 67 punti, l’anno prima era quinto a 51), Massa è andato via via peggiorando, con i 49 punti del 2010, i 24 del 2011 ed i soli 2 di quest’anno. Dunque che succede?

adrian sutilGUAI IN VISTA – La parola “sostituzione” o “licenziamento” aleggia nell’aria, ma nessuno la pronuncia.

Tutti, e lui più di chiunque altro, si aspettano un cambio di marcia, partendo subito con il Gran Premio di Monaco

ha spiegato Dominicali, senza però aggiungere cosa accadrebbe se questo cambio di marcia non ci sarà. Secondo le ultime voci che circolano da un paddock all’altro sembra che ci possa essere un ritorno di Sutil dopo i guai legali dello scorso anno quando fu escluso dalla Force India per uno scontro non proprio amichevole con l’amministratore di uno degli sponsor della Formula Uno, che gli è costato un processo ed un risarcimento danni. Secondo quanto si racconta, il suo ritorno non dovrebbe essere in Ferrari, ma nuovamente nella scuderia indiana che libererebbe uno tra Paul Di Resta e Nico Hulkenberg, entrambi papabili sostituti di Massa. Lui intanto fa orecchie da mercante e, giustamente, rimane concentrato sul suo lavoro. Resta da vedere però ancora per quanto.

Photo Credits | Getty Images

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