GP di Malesia: Il pagellone dei protagonisti della gara. Vettel superlativo

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Dopo il terzo appuntamento con il Gran Premio di Malesia, diamo i voti ai protagonisti della gara di F.1:

Sebastian Vettel: finalmente al terzo tentativo l’astro nascente della F.1 centra la vittoria. In Bahrain aveva dovuto arrendersi a causa di un problema meccanico, mentre a Melbourne si era ritrovato presto fuori dalla bagarre. In Malesia è tutto perfetto: alla partenza brucia Rosberg e poi si beve senza fatica Webber che non trova varchi liberi e si deve accontentare della seconda posizione. Grazie al successo, il tedesco riapre il campionato e si ritrova a pari punti con Alonso. PERFETTO, voto 10.

Mark Webber: l’australiano avrebbe dovuto solo difendere la pole position di sabato, invece si preoccupa più di Rosberg che di Vettel il quale gli arriva alle spalle e lo beffa. Poi 56 giri di ordinaria amministrazione. DILIGENTE, voto 8.

Nico Rosberg: per sapere come ottenere il massimo col minimo, chiedere al tedesco della Mercedes. Sbaglia alla partenza a causa della pessima reazione della sua vettura e poi vede allontanarsi le due Red Bull che lo salutano e lo costringono al terzo posto. Ma la soddisfazione più grande arriva dal confronto con Schumacher: il sette volte campione del mondo chiude per la terza volta dietro al giovane collega che si scopre ancora in corsa per il titolo del mondo. SORPRESA, voto 7,5.

Robert Kubica: nel pre-stagione era dato per spacciato. La Renault è solo una lontanissima parente del team che solo quattro stagioni fa trionfava con Alonso: la scuderia è in crisi e della casa francese è rimasto solo il nome. Eppure il pilota polacco è già riuscito a strappare un secondo posto e una terza posizione, sempre dietro alle Red Bull. Chissà che cosa succederebbe se Kubica potesse guidare una macchina più competitiva. SOTTOVALUTATO, voto 8.

Adrian Sutil: la sua vittoria più bella era il quarto posto in partenza, ma nessuno si sarebbe poi atteso che avrebbe tenuto dietro Hamilton per quasi metà gara. La sua Force India è perfetta, tanto che la sorella maggiore McLaren del campione del mondo 2008 deve arrendersi. RESILIENTE, voto 7,5.

Lewis Hamilton: pessimo il sabato, strepitoso la domenica. L’inglese della McLaren si è ricordato che è meglio andare veloce in pista, piuttosto che per le strade delle città e dopo essersi ritrovato al 20esimo posto in griglia, chiude in sesta posizione, grazie soprattutto al balzo in partenza (8 sorpassi già alla prima curva). Se non fosse stato costretto a guidare nel traffico, forse avrebbe potuto sfidare le Red Bull, ma quando i big partono dal fondo a guadagnarne è lo spettacolo. FRIZZANTE, voto 7.

Felipe Massa: la sua specialità sono le rimonte. E anche a Sepang il brasiliano prova a divertirsi trovando 6 punti fondamentali per prendersi la testa della classifica iridata. La F10 soffre il caldo e lo si capisce quando è costretto a rimanere dietro a Button, arrivando a farsi recuperare 7” da Alonso. Poi il sorpasso da manuale al campione del mondo e addio McLaren. Peccato per la pessima prestazione in qualifica. CALCOLATORE, voto 6,5.

Jenson Button: fino ad un giro dal termine ha guidato come un taxista. Prima si è fatto sorpassare da Alonso, poi si è difeso da Massa, quindi è tornato davanti allo spagnolo. Ma i brividi arrivano quando il brasiliano della Ferrari lo tallona per la settima posizione: il campione del mondo dimostra i suoi limiti quando Massa lo beffa in staccata alla prima curva, ma poi l’iridato costringe Alonso al ritiro. Intelligente la mossa sullo spagnolo, tenuto dietro chiudendogli la traiettoria all’interno nel punto più favorevole alla Ferrari. FURBO, voto 6.

Fernando Alonso: se in qualifica la colpa è dei tecnici della Ferrari, in gara il dito lo si deve puntare sull’asturiano. Alonso rischia il tutto per tutto montando le gomme dure e invocando gli dei che facciano piovere a dirotto prima della sua prima sosta. Invece le divinità malesi gli girano le spalle e regalano una splendida giornata di sole, in barba a chi chiedeva di anticipare la gara per il pericolo acquazzoni. Lo spagnolo allora si ritrova con le gomme meno performanti e quindi non sfrutta tutta la potenza del motore F10, tanto che con le gomme morbide farà poi segnare il tempo migliore. Ma il dramma si consuma nel finale: arrivato alle spalle di Button (che Massa supera dopo averlo lungamente studiato), non si accorge che il motore Ferrari è surriscaldato e quando attacca ad un giro dalla bandiera a scacchi la F10 lo abbandona costringendolo a parcheggiare nell’erba. Se si fosse accontentato della nona posizione, sarebbe ancora primo nella classifica iridata, invece deve cedere la leadership a Massa, trovandosi secondo in compagnia di Vettel. Quando si dice il troppo stroppia. INGORDO, voto 4.

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