L’edizione 2012 del Concorso d’Eleganza a Villa d’Este a Cernobbio ha rappresentato, senza ombra di dubbio, una rassegna particolarmente importante e anche piuttosto piacevole da seguire.
La vera e propria protagonista di questo interessante evento è stata l’Alfa Romeo 6C 1750 GS 6th Series, che ha davvero spopolato di fronte al pubblico che era presente a Villa d’Este. L’auto storica, realizzata nel lontano 1933, è stata la protagonista principale della rassegna, dal momento che è riuscita ad assicurarsi sia il premio definito la “Coppa d’Oro”, ovvero il primo riconoscimento che viene assegnato tramite referendum dalla giuria, ma si è aggiudicata anche il Trofeo BMW Group Italia, senza dimenticare anche il Trofeo BMW Group Best of Show.
DAL 1929 AL 1933 PERIODO D’ORO. Nel corso del periodo compreso tra il 1929 e il 1933 Alfa Romeo visse un periodo davvero d’oro, dal momento che riuscì a realizzare tutta una serie di auto sportive, sia da strada che da utilizzare per delle competizioni ufficiali, che venne chiamata 1750 6C, in cui 6C faceva riferimento al motore da sei cilindri in linea, che ora ha una cilindrata pari a 1752 cc.
Questo esemplare venne svelato, per la prima volta, a Roma nel lontano 1929 e poi divenne oggetto di tutta una serie di continue e costanti migliorie e modifiche.
VITTORIA A LE MANS NEL 1935. Le auto vennero rilasciate sul mercato, in particolar modo, come autotelai completi e poi venivano allestite grazie alla collaborazione con aziende del tutto particolari, sopratutto con delle carrozzerie biposto aperte. Il modello della 6C che ha fatto incetta di premi a Villa d’Este corrisponde ad una 1750 dai tratti davvero unici, visto che può contare su una meravigliosa carrozzeria coupé che è stata creata da Figoni.
L’esordio davanti al pubblico avvenne nel corso del Salone di Parigi del 1933 e anche in quell’occasione questo esemplare riuscì a fare una vera e propria abbuffata di premi e trofei, senza dimenticare la vittoria alla 24 ore di Le Mans nel 1935, nella categoria a carrozzeria leggera.
