Bernie Ecclestone e la rivoluzione della F.1

di Redazione Commenta

ecclestoneStanchi dei soliti trenini di macchine sui circuiti di Formula 1? Bernie Ecclestone ha la soluzione del problema. Da Madonna di Campiglio, dove si è fatto fotografare vestito con i colori della Ferrari e accompagnato dalla fidanzata 30enne Fabiana Flosi, il patron della F.1 ha spiegato alla stampa la sua idea per mettere fine ai Gran Premi noiosi e senza sorpassi. “Dovremmo introdurre delle scorciatoie in ogni circuito – ha detto Ecclestone, subito ripreso dal quotidiano inglese Daily Telegraph – che permettano alle vetture di sorpassare gli avversari su quei tracciati dove è praticamente impossibile scavalcare chi ti precede”. Secondo Ecclestone, quindi, le “scorciatoie” consentirebbero di avvantaggiarsi, magari tagliando le curve, comportamento attualmente punito dal regolamento. “Questo sistema è già utilizzato in altre competizioni motoristiche, come il Rallycross e si può introdurre la regola secondo la quale è possibile ricorrere al ‘taglio’ solo cinque volte in una gara” continua il boss del Circus. Ecclestone, infatti, teme che la F.1 finisca per diventare uno spettacolo troppo noioso con i sorpassi riservati alle corsie dei box: “A nessuno piace rimanere bloccati dietro una macchina più lenta. Sto cercando di convincere i team per introdurre questa novità, perché credo che non comporti un aumento del carico di lavoro per nessuno”. Secondo Ecclestone ogni circuito dovrà essere dotato di queste speciali scorciatoie, ma l’inglese sa molto bene che la F.1 non accoglierà con calore la sua proposta: “Certo, non sarà facile mettere tutti d’accordo, sarà una scelta controversa, ma tutti si devono rendere conto che è importante migliorare la possibilità di sorpasso in ogni tracciato”. Negli ultimi anni, infatti, spesso i Gran Premi non hanno riservato molto spettacolo agli spettatori (sempre più in diminuzione) e i piloti hanno preferito giocarsi la gara durante la sosta ai box. Adesso toccherà alla Fia raccogliere l’invito di Ecclestone, sempre che Jean Todt, presidente della Federazione, ritenga che l’idea sia da prendere in considerazione.

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