F1, Monaco profuma di secondo titolo per Vettel

di gianni puglisi Commenta


Un anno fa dopo Monte Carlo, Bahrein incluso, l’allora aspirante campione del mondo Sebastian Vettel aveva conquistato 78 punti, 66 se eliminiamo il Gran Premio nel deserto dove il tedesco arrivò per altro quarto.

Quest’anno con sole 5 gare trascorse Sebastian ha già 143 punti ed un vantaggio dal più vicino inseguitore di 58 punti.

L’anno precedente Vettel in 6 gare aveva ottenuto una sola vittoria, due podi, un ritiro e i restanti risultati a punti, mentre quest’anno le vittorie conquistate su 5 gare sono quattro ed il risultato peggiore è il secondo posto ottenuto nel GP di Cina.

La matematica accetta ancora qualsiasi pronostico, ma se mettiamo in conto nomi come Silverstone, Ungheria, Brasile, Corea, Giappone ed Abu Dhabi , sembra quasi avere un programma quasi certo e scontato, perché questi sono tutti circuiti dove la Red Bull non ha rivali, è fortissima e Sebastian lo è ancora di più.

Si è vero tra questi sopra citati, c’è ne sono alcuni dove nel 2010 Sebastian non ha nemmeno vinto, ma la causa non è da ricercare nella competitività della macchina o del pilota. Silverstone fu una prova di maturità persa dal tedeschino, quando alla fine tamponò la sua Red Bull con la McLaren di Button finendo comunque a punti in settima posizione. Il Brasile, il Giappone ed Abu Dhabi furono un gran successo indiscusso, mentre la Corea fu persa solo ed esclusivamente per un’avaria al motore, occasione irripetibile a quanto pare in questa stagione.

E poi ci sono i circuiti come Monaco dove si parlava di una rivincita della Ferrari che così purtroppo non è andata. Il Canada, forse la gara meno adatta alle Red Bull, nel 2010 fu conclusa da Sebastian in quarta posizione, mentre il Gran Premio d’Europa fu vinto dal tedesco. Templi della velocità a parte(Belgio e Monza), dove per altro in quello italiano ci stava per scappare il podio(sempre causa avaria motore) nei restanti GP Vettel è sempre stato presente portandosi a casa i punti preziosissimi.


E nel 2010 c’era Webber che fino all’ultima gara era il favorito per il titolo dopo Alonso, mentre quest’anno a 58 punti c’è Lewis Hamilton che forte è, ma non è circondato dalle stesse condizioni del leader in classifica. La McLaren crescerà? L’anno scorso non lo fece ed Hamilton confessò l’assenza di serenità causa vita privata. Una svolta Ferrari? Alonso potrà crederci al massimo fino al Canada, se già non ha smesso, dopodiché è meglio per il cavallino concludere in stile 2009 “salviamoci la faccia” e pensare ai progetti per l’anno seguente.

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