Se muore la FOTA muore la Formula 1

di gianni puglisi 2


Quando nel 2008 nacque la FOTA, associazione dei team in Formula 1, l’intenzione era quella di unire i veri protagonisti dello sport contro l’ex presidente della FIA, Max Mosley, l’uomo autore delle orge sado-maso a sfondo nazista, e Bernie Ecclestone, il detentore dei diritti commerciali.

Mosley voleva rivoluzionare lo sport senza il consenso dei team, mentre Ecclestone è una persona che dello sport non ha interesse, se no quello di fare più soldi possibili.

In questi giorni la sopravvivenza della FOTA è messa a duro rischio. I team non sembrano più uniti, anzi è apparso che ultimamente si stiano accusando alle spalle. Il motivo principale è che c’è confusione sul limite delle risorse che ogni squadra può utilizzare in Formula 1 (RRA).

Questo limite che venne accordato proprio per trovare un rimedio a gli alti costi nello sport, sembra non essere rispettato da team come Red Bull e Mercedes, il ché ha creato di sospetti che mettono a dura prova l’esistenza stessa dell’organizzazione.


Christian Horner e Stefano Domenicali hanno ribadito l’importanza di trovare coerenza e fiducia, due elementi importantissimi senza i quali è in gioco l’esistenza della FOTA stessa.

La FOTA è l’unica vera forza con i giusti strumenti di opposizione ai personaggi come Ecclestone, soprattutto in virtù del fatto che l’anno prossimo scadrà il Patto Della Concordia. Alla vigilia del quale si pensava di aumentare i profitti delle squadre, l’essenza della F1 e di migliorare lo sport con una serie di iniziative, tra le più importanti convincere Ecclestone a trasferire più interesse su internet dove esiste un grandissimo pubblico voglioso di una maggiore interattività.

Quindi per il bene del futuro della Formula 1, è meglio che nei prossimi giorni venga preso un serio e deciso accordo tra le varie squadre.

Photo credits | Getty Images

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