Alonso ottimista per il Bahrain. E la statistica è favorevole alla Ferrari

di Redazione Commenta

“Che cosa mi aspetto dal Bahrain? La vittoria”. È un Fernando Alonso sicuro delle sue potenzialità, quello che risponde alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa al termine di questo breve pre-stagione. La F10 della Ferrari, in due mesi, ha provato prima a Valencia, poi a Jerez (due volte), quindi ha chiuso i test al Montmelò: il team di Maranello si è detto soddisfatto dei risultati ottenuti e tutti gli avversari hanno indicato la Ferrari come la scuderia con maggiori probabilità di vincere il titolo 2010. Anche Lewis Hamilton ha riconosciuto le potenzialità del team del Cavallino e Alonso potrebbe essere l’ingrediente che mancava per tornare al trionfo. Negli ultimi due anni non ho potuto lottare per il Mondiale – ha detto Alonso ricordando che dopo la pessima esperienza in McLaren si è ritirato in Renault per cercare di tornare sui suoi livelli –. Purtroppo due anni senza vittorie sono tanti in F.1, visto che ci sono tanti piloti che possono ambire alla vittoria”. Tra due settimane si inizia a fare sul serio: accantonati tutti i dati ottenuti dalle prove libere, la stagione prenderà il via con il Gran Premio del Bahrain: “L’obiettivo è vincere, ma non è la gara della vita. Certo, vogliamo rimanere tra i primi, però l’importante sarà riuscire ad ottenere risultati costanti, altrimenti vincere una gara e perdere tutte le altre non avrebbe senso”. Eppure se si dà un’occhiata alle statistiche, la Ferrari è la grande favorita in Bahrain. Dal 2004 hanno vinto solo quattro piloti: ha iniziato Michael Schumacher, seguito dalla doppietta di Fernando Alonso (Renault) e poi da quella di Felipe Massa, per chiudere con Jenson Button (Brawn GP) lo scorso anno. In totale fanno tre successi per il Cavallino e due per Alonso e oggi lo spagnolo guida la Ferrari. Rivali da battere? Alonso non ha dubbi: “La McLaren sarà un avversario difficile, ma anche la Red Bull va forte. E pure la Mercedes, anche se devono ancora migliorare qualcosa. Siamo tutti molto vicini, non è facile fare un pronostico”. Intanto pensiamo alla statistica e speriamo che i numeri non mentano.

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