Bentley, il nuovo SUV avrà un motore diesel e una versione ibrida

di Redazione 1

Il grande progetto del Gruppo Volkswagen – quello di diventare il primo costruttore mondiale per volume di vendite entro il 2018 e di superare quindi grandi colossi del settore, come il Gruppo Toyota – non intacca soltanto i brand dell’azienda più commerciali (Volkswagen, Audi, Skoda o Seat, ad esempio), ma anche quelli più raffinati e/sportivi: la casa automobilistica Bentley è soltanto l’ultimo marchio ad essere investito dalle decisioni di un management alla ricerca di uno sviluppo forsennato (e poco incline a preservare tradizioni e storia). Secondo alcune comunicazioni ufficiali, infatti, Bentley produrrà il suo primo SUV durante i prossimi anni, cedendo così alle moine di un segmento di mercato che sta avendo un successo inaspettato e molto positivo. Ma non è questa la notizie: secondo quanto riferito dall’Amministratore Delegato della casa automobilistica di Crewe, Wolfgang Durheimer, nonché Presidente della società, il crossover di lusso di grandi dimensioni sarà spinto non soltanto da potenti motorizzazioni benzina (tra cui il nuovo propulsore V8 benzina 4.0 litri, progettato con Audi), ma anche con una motorizzazione diesel e con un’architettura ibrida.

Durheimer è infatti convinto che gli appassionati della casa automobilistica, poco inclini alle trasgressioni e alle novità così distanti dalla loro tradizione, sapranno adattarsi ad un propulsore diesel che assicurerà prestazioni e risultati simili a quelli di un motore benzina (pare sarà sfruttato il 6.0 litri TDI V12 con sovralimentazione di Audi Q7, anche se altre voci sostengono che il brand dei Quattro Anelli non abbia più intenzione di usare questo propulsore e che quindi esso sia destinato al dimenticatoio). Neppure la versione ibrida del SUV Bentley farà storcere il naso: sarà infatti dotata di una grande potenza, che non farà sfigurare la “B” alata sul cofano del modello. Dopotutto, Wolfgang Durheimer è l’uomo del miracolo “Porsche Cayenne“: ex dipendente Porsche, il manager curò (tra i tanti) lo sviluppo del SUV prima di migrare a Crewe, il modello che oggi assicura un grande successo alla maison della Cavallina.

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