Guidare meglio: il corso di Alfa Romeo a Varano

di Pasquale Cacciatore Commenta

Guidare in sicurezza vuol dire guidare bene, e guidare bene vuol dire guidare in sicurezza. Un adagio che può sembrare strano, tanto più se recitato sul percorso di un circuito automobilistico che non è di certo la metafora della sicurezza nell’immaginazione collettiva.

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Ma, se ci si sofferma a riflettere, quale posto migliore per apprendere le giuste tecniche di guida se non proprio nel luogo dove c’è la massima competenza in termini di driving, per l’appunto un circuito?

La struttura che ci ha ospitato nell’intensa giornata tutta dedicata alla guida corretta e sicura è l’autodromo di Varano de’ Melegari, bella struttura “nascosta” nella campagna parmese, dove ha sede il Centro Internazionale Guida Sicura fondato all’inizio degli anni ’90 da Andrea de Adamich. È qui che Alfa Romeo, in collaborazione con un team di piloti e istruttori, organizza ogni anno centinaia di corsi per chi vuole provare l’ebbrezza di avvicinarsi al circuito ed a varie tipologie di guida, facendolo in sicurezza – ed a bordo di un vasto parco macchine della casa del biscione.

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A nostra disposizione, per un’intera giornata all’insegna della guida evoluta, i modelli di Giulietta e MiTo, comprese le nuove versioni Quadrifoglio Verde che avevamo provato qualche tempo fa, assieme a vetture che difficilmente si ha la possibilità di guidare tutti i giorni, ovvero la 4C e la 8C Competizione.

Una giornata intensa, come scrivevamo, senza tempi morti fra le varie attività. Tutto è cominciato con un piccolo briefing introduttivo, per riepilogare i rudimenti della guida sicura ed il miglior modo di approcciarsi ad un percorso automobilistico (soprattutto in casi estremi come curve importanti o frenate improvvise).

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Da lì in poco tempo siamo arrivati direttamente sulla pista, snocciolando un’attività dopo l’altra e cimentandoci con i mini-contest che ogni specifico percorso prevedeva: dalla frenata d’emergenza con schivata di ostacolo improvviso alla guida con miniskid car a simulare una sovrasterzata continua (ovvero, come non perdere il controllo del veicolo in casi estremi come un fondo ghiacciato), al GT track su pista bagnata per sottolineare quanto è importante nella guida quotidiana il lavoro continuo degli accessori di sicurezza montati sulle vetture di Alfa Romeo.

Cuore della giornata, però, è stata certamente l’attività in pista; sul circuito di Varano, a bordo di Giulietta, MiTo, 8C Competizione e 4C, abbiamo visto applicare i basilari concetti di guida sicura e fluida col supporto di piloti/istruttori. Lap dopo lap, anche con l’ausilio della telemetria, è possibile focalizzare l’attenzione sugli aspetti critici del proprio modo di guidare e di approcciarsi alla strada – siano essi relativi alla frenata, alla gestione delle curve, del controllo sterzata o altro – e cercare di correggerli o, quantomeno, gestirli in modo diverso.

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Fare tutto ciò su un circuito appositamente progettato per questo obiettivo , con l’ausilio di competenze che guidano ma non limitano, permettendo di esprimere al meglio la propria guida – corretta o giusta che sia – per poi commentarla ed analizzarla, è il punto di forza del corso di guida evoluta di Alfa Romeo, ed i risultati non sono affatto da disprezzare. Certo, l’impressione che si ha salendo alla guida di una vettura con 1750 TbI (su 4C e Giulietta QV) è che tutto è più facile dove c’è la potenza, ma il discorso reale è proprio diverso da quanto si possa immaginare.

Al Centro Internazionale Guida Sicura di Varano hanno ottenuto le migliori performance coloro che son riusciti ad approcciarsi, come sottolineato dagli istruttori in pista, in modo più fluido e dinamico alle vetture. L’aggressività e l’impulsività in pista non possono che essere deleterie, e eventi come quello di Alfa Romeo a Varano sono ottimi modi per capire quanto è importante trasporre tale concetto nella guida di tutti i giorni. Come scritto in apertura, guidare bene è guidare in sicurezza. Non sono parole al vento, ma un monito a migliorare sempre più la propria driving experience, senza dover necessariamente sacrificare l’emozione di guida, anzi.

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