La F.1 si allontana dall’Europa: sempre più GP in Asia e Medio Oriente

di Redazione Commenta

La Formula 1 e l’Europa, un feeling che ormai si raffredda sempre di più. Purtroppo la F.1 si sta allontanando dalla sua base (il primo Gran Premio del 1950 fu corso in Gran Bretagna) e si rivolge verso nuovi mercati, magari non soggetti a regole particolari come quelli dell’Unione Europea.

Per la seconda stagione consecutiva la gara inaugurale si è svolta in Bahrain che ha scalzato il classico appuntamento con l’Australia, segno che il deserto ha un fascino (economico, ovviamente) da non sottovalutare.

In questa stagione sono presenti ben sette Gran Premi tra Asia e Medio Oriente (Cina, Giappone, Malesia, Singapore e Korea in Asia; Baharain e Abu Dhabi in Medio Oriente): un risultato eccezionale, se si pensa che solo dieci anni fa in calendario comparivano solo due gare in Asia (Malesia e Giappone) e nessuna in Medio Oriente.

A fare posto ai nuovi Gran Premi, inevitabilmente, è stata l’Europa che mantiene in questa stagione nove gare (Spagna, Montecarlo, Turchia, Valencia, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Italia), una meno rispetto al 2000 (sono spariti i Gran Premi di Francia, San Marino e Austria sostituiti dalla Turchia e da Valencia). Perché la F.1 si rivolge all’Asia e al Medio Oriente, sbaraccando lentamente la presenza in Europa? Il cambiamento riguarda gli investimenti pubblicitari che in Bahrain e Singapore attraggono l’interesse degli sponsor. In Europa i costi da pagare per la F.1 sono troppo elevati e non sono giustificati né economicamente né politicamente: per organizzare un GP, il Bahrain ha pagato circa 35 milioni di sterline, mentre Silverstone ne ha dati solo 12.

La F.1 insegue il denaro ed è quindi ovvio che il Circus continui a spostarsi dove la “bussola economica” segna il nord. Senza considerare anche il capitolo spettatori: secondo le prime stime, il primo appuntamento è stato seguito da ben 15 milioni di tifosi in Medio Oriente. Nel 2009 un terzo dei 6 milioni di spettatori (di media) che ha seguito il mondiale di F.1 era in Cina e Brasile. Intanto alla porta c’è anche l’India che spera di poter entrare in calendario nella prossima stagione. L’Europa trema, la F.1 è sempre più lontana.

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