Formula 1, Bernie Ecclestone si confessa: “Nel Circus c’è troppo egoismo”

di Redazione Commenta

Nella settimana che porterà al Gran Premio della Corea, Bernie Ecclestone si confessa sul sito ufficiale della Formula Uno, che quest’oggi ha pubblicato un’intervista al numero uno del Circus. Personaggio dal forte carisma e capace di trasformarsi nel corso del tempo e di stravolgere un intero pianeta. E pensare che da giovanissimo era solo un semplice venditore di auto usate. Niente di più. Ecclestone ha parla con estrema semplicità della sua “crescita”. “Un pittore inizia a dipingere senza sapere se sarà famoso un giorno. Si cresce. In qualche modo sono stato sempre coinvolto nel mondo delle gare, ho comprato la Brabham, ho iniziato a fare il gestore di una impresa”.

Non ha grandi modelli di riferimento Bernie Ecclestone. Cresciuto nel mondo dei motori, ha sbagliato, ha fallito e ha comunque saputo risolvere i suoi problemi, prendendo al volo tutte le possibilità per diventare grande: “Non ho mai avuto nessun modello. Perchè non si può mai dire che si vuole essere come qualcun’altro. In caso contrario, vorrei dire che mi piacerebbe essere come Robert Redford. Ma queste cose non accadono”.

Ironico e deciso. Una personalità forte che ha saputo imporre nel tempo il suo modo di vedere la F1, la sua politica e il suo carattere, in un mondo non certo semplice come quello del Circus. Impossibile parlare di sola fortuna: “Nella vita bisogna sfruttare le occasioni. Io l’ho fatto. Sento sempre gente dire che avrebbe potuto fare altro, che sarebbe riuscita in una cosa o nell’altra. Io guardo la realtà e la realtà è fatta di occasioni. Io alcune ho saputo approfittare di alcune occasioni e situazioni”.

Un uomo di successo e bravo a sfruttare tutti i momenti decisivi. La fortuna è presente nella vita di tutti, ma è un ben altro discorso. Anche Ecclestone però, in altre circostanze della vita ben più serie, è stato fortunato: “Durante la guerra ero fuori a raccogliere patate per fare qualche soldo quando un aereo da guerra tedesca è sceso a pochi metri da dove mi trovavo, mi ha fatto balzare molti metri più avanti ma non ho riportati nessuna lesione, neppure di lieve entità. Quella sì che è stata fortuna”.

Ecclestone viene da definito da molti addetti ai lavori un uomo legato a denaro, potenza e successo. Ma del vil denaro, Bernie ne farebbe volentieri a meno: “Preferirei non avere soldi. Il successo si ottiene se si realizza qualcosa. Non avere successo vorrebbe dire non aver fatto nulla. Non ho mai fatto nniente per soldi. Il denaro è un sottoprodotto di quello che faccio“.

Robert Redford, la guerra e la fortuna dunque. Ma Bernie Ecclestone è il numero uno del Circus e quando si torna a parlare di Formula Uno, dimostra di avere come sempre le idee molto chiare: “Troppe persone pensano solo a ciò che è bene per loro. E’ lo stesso con le regole, pensano solo a ciò che può farli vincere. Invece dovrebbero pensare più a livello globale. Tante squadre sono molto competitive e vogliono vincere, io li appoggio completamente, ma devono farlo senza avere grandi vantaggi. Se una scuderia vince perchè progetta una macchina migliore oppure ha il pilota più bravo va bene, ma se fa in modo che le cose vadano in modo di creargli un vantaggio o cerca di avere un motore più potente degli altri, non va bene”.

Quel che sarà il futuro della Formula Uno non è dato sapere. Ecclestone è la Formula Uno, per il dopo chissà: “Chi verrà dopo di me? Non ne ho idea. Forse dovrebbero guardare fuori per trovare un altro rivenditore di auto usate”.

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