Formula 1, la Red Bull difende Vettel. Webber: “Incontriamoci e chiariamo”

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Il caos è totale dentro casa Red Bull. Dopo l’incredibile incidente tra Webber e Vettel al 43° giro del Gran Premio della Turchia, che le due mono posto stavano dominando, nonostante un Hamiton mai domo, non cessano le polemiche. Soprattutto, sorprende la presa di posizione della casa austriaca, che oggi ha difeso il giovane pilota tedesco, indicato sin da subito da tutti gli addetti ai lavori, come il responsabile dello sciagurato episodio. Ma dopo due giorni dal Gran Premio, la Red Bull dice che no, non è colpa di Vettel: perché andava più forte di Webber e soprattutto, aveva più benzina dell’australiano il quale, sapendo questo piccolo ma decisivo particolare, avrebbe dovuto far passare il compagno di squadra.

Per la squadra dunque l’australiano non aprendo la porta a Vettel non ha pensato all’interesse comune, una specie di insubordinazione. Questa è ovviamente la loro interpretazione. Tesi debole, o quanto meno confusionaria, visto che arriva comunque con grande ritardo. Ciò detto, sempre oggi Mark Webber ha deciso di fare il primo passo. “Sebastian e io ci siederemo al tavolo e parleremo. Dobbiamo evitare costosi passi falsi come questo in futuro”.

Il pilota australiano vuole dunque chiarire la situazione con il suo compagno di squadra. “Fino a quando non arriveremo alla tomba, ci saranno probabilmente opinioni divergenti sui fatti di domenica. Ma siamo entrambi adulti e dobbiamo correre insieme senza penalizzare la squadra. Se fossimo stati in lotta per la 18esima e la 19esima posizione, nessuno si sarebbe accorto dell’incidente”.

Nessuno mette in dubbio che Vettel sia uno dei più validi talenti in campo: forse, proprio per questo e guardando al futuro (o al marketing made in Germany), la squadra ha deciso di difendere il pilota tedesco. Ciò detto però, scaricare in questa maniera Webber, nel momento in cui sta portando moltissimi punti, oltre che una mossa ingrata può essere anche molto rischiosa.

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