GP Canada 2012, le proteste bloccano la Formula Uno

di Redazione Commenta

Già un paio di giorni fa vi avevamo anticipato che le proteste degli studenti universitari in Canada avrebbero creato non pochi disagi al Gran Premio di Formula Uno che si terrà nel prossimo weekend. Ma fino ad ora si pensava che le proteste avrebbero interessato soltanto il giorno della gara e sarebbero state simboliche. Invece cominciano a crear problemi seri sin da subito.

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La giornata di giovedì, che normalmente è ad ingresso libero, è stata annullata. L’accesso al circuito Gilles Villeneuve di migliaia di manifestanti, che si sarebbero poi mischiati ad ignari spettatori giunti da tutto il Nord America per seguire le auto in pista, avrebbe creato non pochi problemi di ordine pubblico, e dunque non ci sarà nessuno show.

Nemmeno in Bahrain, dove gli scontri sono stati più duri e per motivi anche più seri, si è presa una decisione simile. Cancellare definitivamente una giornata di prove è molto grave e probabilmente non è mai successo prima. Ma per François Dumontier, responsabile del circuito,

in queste circostanze la cancellazione dell’evento era l’unica soluzione.

canadaLA SITUAZIONE ATTUALE – La situazione in Canada sta peggiorando di giorno in giorno. Circa 400 manifestanti ieri notte sono stati arrestati e la protesta non sembra avere mai fine. E per i giorni successivi non è che sembra dover essere migliore. Sempre Dumontier si è detto preoccupato perché questa protesta sta letteralmente facendo scappare gli spettatori:

Siamo una sorta di target per loro, è preoccupante. Le vendite dei biglietti sono calate in quest’ultimo mese. Chi ha deciso di non comprare il biglietto ha detto di avere paura di venire a Montreal

ha spiegato in conferenza. E persino Anonymous si è fatto sentire, avvisando che i disordini continueranno anche in rete. Speriamo che dopo la cancellazione delle prove del giovedì non vengano cancellati altri giorni o l’intero Gran Premio. Sarebbe uno spot bruttissimo sia per il Canada che per lo sport in generale.

Photo Credits | Getty Images

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