F1, analisi tecnica GP di Monaco

di gianni puglisi Commenta


Monte Carlo è parte della Formula 1, non può mancare. Lo sport nel suo sesto appuntamento si riaffaccia in questa perla glamour segnata da grandi episodi passati e dai grandi nomi.

3.340 km per un totale di 78 giri. In totale il circuito cittadino è costituito da 19 curve che richiedono un’alta deportanza, questo è l’unico circuito in calendario senza nemmeno una curva veloce.

La velocità massima raggiungibile attraverso il DRS è di 295 km\h, i piloti per il 45% del giro avranno il piede schiacciato sul pedale dell’acceleratore. Per percorrere tutta la gara ogni macchina deve rifornire i propri serbatoi con 120 kg di benzina, per ogni giro viene consumato 1,55 kg. Ogni 10 kg di benzina rallentano la macchina di 0,28 secondi.

Ci sono 13 zone dove i piloti utilizzano i freni, in ogni giro vengono impiegati per il 12%, mentre il cambio viene impiegato 48 volte.

Un pit stop completo richiede 25 secondi, la pit lane è molto lunga e lenta.

Sorpassare è difficilissimo, ragion per cui ci si affida ancora all’ala mobile, anche se le aspettative sono molto scarse, in quanto Monaco è particolare ed il traffico è molto intenso. le strategie dovute ad incidenti, ma soprattutto all’utilizzo delle gomme Pirelli saranno i principali responsabili di stravolgimenti in classifica.

Inutile sottolineare l’importanza della pole position, qui la Red Bull sarà sempre la favorita, ma in gara devono tenere d’occhio la McLaren. E’ comunque necessario sottolineare che questa gara rappresenta una vera e propria roulette, dunque colpi di scena e impossibili pronostici possono trovare un inaspettato risultato. Per la cronaca Sebastian Vettel non ha mai vinto qui.

Il tempo sarà molto buono, nonostante la vicinanza dalla costa le temperature saranno attorno ai 24° con scarsa possibilità di pioggia.


La Pirelli porterà per la prima volta le gomme supersoft, segnate in rosso. Queste gomme daranno un grip maggiore ma avranno un altissimo consumo, quindi dato che i primi dieci piloti che avranno accesso alla Q3 del sabato partiranno sicuramente con queste gomme, dovranno fermarsi attorno al 6-8 giro. Questo pit-stop precoce ovviamente richiederà un buon margine dagli inseguitori, soprattutto da chi parte da metà griglia con gomme Soft che diversamente dai primi fermerà intorno al 22mo giro.

Il rischio per i primi di ritrovarsi dietro non è alto, perché è da considerare il fatto che solo al primo giro chi si trova in fondo con la confusione e quindi in assenza di pista libera perde all’incirca 20 secondi dal pole man.

L’anno scorso però, con condizioni nettamente diverse, dopo 10 giri l’undicesimo in griglia si ritrovava a poco più di 15 secondi da Mark Webber che guidava la gara. Quest’anno la scenografia sarà diversa, chi partirà con le supersoft avrà un grandissimo vantaggio, ma se dovesse esserci qualche incidente o se il traffico non dovesse garantire la fuga, allora a quel punto la strategia delle gomme soft potrebbe pagare.

Alta , anzi altissima la probabilità che entri la safety car pari al 71%. Ad ogni gara trascorsa la media dell’entrata delle safety car è di circa 1.3.

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