Hamilton alla Red Bull non è un affare

di gianni puglisi Commenta


Si parla moltissimo di Lewis Hamilton in questi giorni. Alonso lo ha considerato più forte di Vettel, mentre Damon Hill ha consigliato il cambio di aria al termine del suo contratto con la McLaren. Chi ci guadagnerebbe dal trasferimento in Red Bull è senza dubbio il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, ma per il pilota stesso e per l’azienda produttrice di bibite energetiche non è un buon investimento.

Economicamente parlando, Lewis Hamilton dopo l’anno di debutto nel 2007, firmò un contratto quinquennale che scade quest’anno. La remunerazione di questo accordo ha fatto guadagnare circa 100 milioni di dollari fino al termine del 2011, mentre nel 2012 la McLaren sborserà una somma pari a circa quaranta milioni di dollari.

Gli stipendi alla Red Bull sono diversi. Qui chi più vince più guadagna, ma ovviamente un compenso di base è previsto. Vettel che ha vinto 11 volte nel 2011 ha raddoppiato i suoi introiti portandoli a circa 22 milioni di dollari, ma la sua quota di base crescerà negli anni successi, infatti nel 2013 intascherà 13,8 milioni per poi raggiungere quota 16,5 milioni nel 2014.

Hamilton non corre esclusivamente per i soldi, ma ciò che gli può garantire la McLaren diversamente dalla squadra austriaca è una continuità in termine di prestazione e maggiori occasioni di conquistare il titolo.


Neanche alla Red Bull conviene l’acquisto di Hamilton. Due top-driver sono difficili da gestire e la McLaren ha imparato la lezione proprio con l’inglese ed Alonso nel 2007, anche se con Jenson Button la situazione è diversa. La politica della Red Bull è quella di portare al successo giovani piloti che provengono dal programma piloti, come Vettel e non quello di pagare già grandi nomi.

Dietrich Mateschitz sfrutta la Formula 1 come tutti gli altri sport nel quale è coinvolto come investimento pubblicitario per le sue bibite. Attualmente ha un profilo globale, grazie a pesanti investimenti, ma ciò che manca è il mercato in Asia, completamente fuori controllo all’azienda. In considerazione di questo sarebbe meglio per la Red Bull allevare un giovane pilota asiatico emergente, come il giovanissimo Alexander Albon, per altro anglo-thailandese, che quest’anno si sposta dai kart( dove ha combattuto con la giovane promessa McLaren Nick De Vries) alla Formula Renault. Mateschitz deve fare i conti anche con il discorso monotonia. Sebastien Loeb che è sponsorizzato dalla Red Bull ha vinto tutto e forse troppo nel mondo dei Rally, tanto da storcere l’attenzione per lo sport, portando svantaggi al proprio business. Lo stesso è successo in Formula 1 con Schumacher e Ferrari, destino che paradossalmente potrebbe accadere pure a Vettel.

Photo credits | Getty Images

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>