F1, un piccolo KERS è il segreto Red Bull

di gianni puglisi Commenta


Finite le qualifiche ci si è chiesto il perché la Red Bull abbia snobbato l’utilizzo del KERS. Effettivamente date le prestazioni della macchina, i piloti non hanno necessitato tale utilizzo e quando la questione è stata chiesta a Mark Webber, il pilota ha risposto dicendo che questa politica era stata pianificata dalla squadra.

Adesso in Australia tutti cercano di indagare il perché di tale scelta. La risposta più plausibile sta nel fatto che la Red Bull utilizza un sistema ridotto del KERS, ovvero un sistema con una batteria più piccola che gli permetterebbe esclusivamente di utilizzare l’energia cinetica alla partenza della gara.

Questa strategia è molto utile dato che il problema principale del KERS, oltre ad incrementare di 20 kg il peso della vettura è quello della distribuzione di tali pesi, in quanto le batterie che Ferrari o McLaren montano sono molto ingombrati e quindi difficili da distribuire a seconda del bilancio che si vuole ottenere.

Così facendo la Red Bull si assicurerebbe di non perdere posizione in partenza, perché considerando che a fianco di Vettel partirà Hamilton, è impensabile che il tedesco senza KERS possa difendersi dall’attacco dell’inglese. In questo modo invece, la Red Bull ha l’occasione di avere una macchina più semplice da configurare e allo stesso tempo con tanto di KERS da utilizzare nella parte più critica della gara, cioè appunto l’inizio.


Voci dicono che anche un’altra squadra attualmente sprovvista del sistema di recupero d’energia sta lavorando allo stesso progetto utilizzato dai campioni in carica. Ovviamente in futuro la Red Bull dovrà ricorrere ai rimedi e procurarsi un KERS completo, perché quando le squadre di vetta chiuderanno il divario in termini di deportanza, quei 4/decimi saranno utilissimi.

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