Marc Genè incorona Alonso: “E’ carismatico e passionale”

di Redazione Commenta

Fernando è un pilota carismatico, passionale e si è adattato alla perfezione con la filosofia della Ferrari”. Mentre i colleghi hanno concluso la sessione di prove libere in Bahrain, Marc Genè, pilota di riserva del team del Cavallino insieme a Giancarlo Fisichella, offre la sua opinione sul mondiale che scatterà domani nel deserto mediorientale (semafori verdi alle ore 13 italiane). Secondo lo spagnolo, Alonso “non ha nessun punto debole” e per questo sarebbe il candidato sia alla vittoria di domani, che per quella del titolo piloti. “Alla Ferrari abbiamo un due volte campione del mondo con una grandissima esperienza, un valore incredibile che tutti abbiamo accolto a braccia aperte – ha dichiarato Genè –. A Maranello si lavora duro e Fernando è riuscito ad integrarsi subito con il team”. E dopo mesi di sospetti, si scopre che in Ferrari l’arrivo di Alonso non era scontato: il contratto di Kimi Raikkonen sarebbe finito solo nel 2011 e quindi i tecnici pensavano che l’asturiano sarebbe arrivato solo al termine di questa stagione. Invece Stefano Domenicali è riuscito nell’impresa e Alonso è finalmente sbarcato a Maranello. Con l’arrivo di Fernando ci sono stati alcuni cambiamenti per metterlo a suo agio, ma non credevo che potesse arrivare in questa stagione. Kimi aveva ancora il contratto e sinceramente non speravo che potessimo avere Fernando così presto” ha confermato Genè. E la differenza con Raikkonen è apparsa subito chiara: “Alonso ha personalità, non tanto per affrontare le gare, piuttosto fuori dalla macchina. Sono due mondi esattamente opposti. Fernando è carismatico e passionale. Kimi ha un talento incredibile, forse uno dei migliori che abbia mia visto in F.1, ma ottiene i risultati alla sua maniera e qualcuno si è già dimenticato che è riuscito a vincere il mondiale alla sua prima stagione in Ferrari”. Per Alonso non sarà difficile fare meglio del finlandese: è vero, Raikkonen ha vinto subito, ma i tifosi non l’hanno mai amato. Forse per quel carattere schivo e poco “mediterraneo”. Adesso, invece, c’è uno spagnolo che infiamma il pubblico. E se dovesse vincere, la sua impresa non sarà mai messa nel dimenticatoio.

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