Museo Casa Ferrari, oltre 12 mila visitatori nel weekend

di Redazione Commenta

Sarà che ormai la Ferrari in Formula Uno non esalta più, e così gli appassionati del cavallino di Maranello hanno deciso di rivivere i fasti del passato visitando la Casa-Museo dedicata ad Enzo Ferrari, ed allestita proprio nell’edificio in cui il fondatore della casa automobilistica è nato. Ed è già un successo, dopotutto come ogni cosa del grande Enzo.

Circa dodicimila persone, di cui 10 mila solo nella prima giornata, si sono presentate alla biglietteria del museo nel week-end, attratte dai cimeli, dalla possibilità di vedere e toccare con mano alcune delle auto più belle della storia, ed anche dal raduno delle auto storiche dagli anni ’40 alla fine dei ’60.

LE AUTO STORICHE – Nei tremila metri quadrati di allestimento i visitatori hanno potuto ammirare l’Auto Avio 815, la prima vettura realizzata da Enzo Ferrari, e soprattutto esemplare unico al mondo; ma anche la Ferrari 166 MM Barchetta Touring, la Stanguellini Formula Junior, una Maserati Spider Zagato, una Fiat 508 S MM Coppa d’Oro, una Maserati A6 1500 Pininfarina e molte altre, fino alle ultime auto da corsa. Ma all’interno dell’esposizione si possono ammirare anche alcuni suoi cimeli personali come i famosissimi occhiali da sole che non abbandonava mai. E che dire della statua che lo ritrae intento a lavorare all’interno dell’ufficio della Scuderia Ferrari.

Con l’inaugurazione del museo gli organizzatori hanno intenzione di avviare nell’area di Modena una “Motor Valley”, una sorta di Silicon Valley dei motori, in modo da creare una mega-officina che potrebbe rilanciare l’economia italiana. Intanto la casa-museo resta aperta e diventa anche un metodo per fare marketing, visto che stanno andando a ruba gli orologi Ferrari fatti sul modello di quello che Enzo indossava sempre, realizzati in numero limitato, 182 per l’esattezza, come la sua data di nascita 18/2. Il mito della Ferrari è anche questo. Per chi ne volesse sapere di più può visitare il sito internet del museo.

Photo Credits | Getty Images

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