Perquisita la sede Mclaren

di gianni puglisi Commenta

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La spy story che ha avvelenato la scorsa stagione continua a pesare sul mondo della Formula 1 anche nel 2008.

Così la sofferta simulazione di gran premio di Kimi Raikkonen a Montmelò e la gioia di Jarno Trulli per aver firmato il miglior tempo assoluto (in condizioni di qualifica) dell’ultima sessione di test prima della trasferta a Melbourne, finiscono sovrastate dall’ennesimo capitolo dell’inchiesta italiana.

Due giorni fa gli investigatori della Procura di Modena, hanno bussato alle porte del Technology Centre di Woking (il quartier generale della McLaren sotto accusa per essere entrata in possesso di materiale Ferrari) e delle abitazioni di manager e tecnici che il 18 febbraio scorso si sarebbero dovuti presentare davanti al pubblico ministero Giuseppe Tibis per deporre in qualità di indagati.

A quanto si dice neanche la casa di Ron Dennis sarebbe stata risparmiata dai controlli a tappeto.


Alla McLaren sostengono di aver collaborato in pieno con la magistratura italiana che, per l’occasione, si è avvalsa della polizia del Surrey: i vari Dennis, Whitmarsh, Lowe, Neale, ovvero tutti coloro che erano stati convocati a Modena, sono stati sentiti e hanno volentieri fornito il materiale che gli è stato richiesto.

Subito dopo l’arrivo della notizia sui giornali, la Mclaren ha fatto sapere tramite comunicato stampa e sullo stesso sito ufficiale della Formula 1 che le notizie arrivate sono assolutamente infondate.

Secondo la McLaren, non e’ esatto affermare che ”le perquisizioni hanno portato alla luce materiale che dimostra in maniera chiara la responsabilità di alcune persone all’interno di McLaren Racing”.

”Se gli articoli di giornale riflettono il comunicato della polizia, questo allora è estremamente impreciso e fuorviante”, fa sapere la scuderia di Woking.

Secondo il team, la polizia non avrebbe ancora avuto accesso al materiale sequestrato e non avrebbe nemmeno cominciato ad esaminare la documentazione. ”Saremmo estremamente sorpresi se dovessero emergere elementi che ancora non sono stati evidenziati dalla vasta indagine già compiuta”.

Intanto Martin Whitmarsh, CEO del team di Woking e numero due di Dennis, fa sapere che Ron non abbandonerà la Mclaren e che non ha ricevuto alcuna pressione in tal senso.

Si ringrazia l’utente Uqbar di Flickr per l’immagine

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