Sergio Scaglietti scompare a 91 anni: lutto per il Cavallino Rampante

di Redazione 3

L’enciclopedia virtuale Wikipedia lo definisce “designer ed imprenditore italiano attivo nel settore dell’automotive”, ma è una descrizione asettica, fin troppo priva di sentimenti. Io preferisco ricordarlo per quello che era davvero: un carrozziere, uno che con il metallo aveva dimestichezza, ci sapeva fare. Un artigiano che sapeva cucire addosso alle supercar di Maranello pregiati abiti da sera: carrozzerie affascinanti, senza tempo, destinate a scrivere una parte (importante, s’intende) della storia della casa automobilistica Ferrari. Sergio Scaglietti si è spento ieri, domenica 20 novembre, all’età di 91 anni: lascia in lutto il mondo dei motori emiliano ed italiano, che non dimenticherà presto uno di coloro che hanno contribuito alla fama dell’industria automobilistica italiana.

Iniziò a lavorare nel 1933 presso un carrozziere, Sergio Scaglietti (classe 1920), ma fin dall’infanzia fu appassionato amante delle automobili: sentimento che lo pervaderà per tutta la vita. Non è un caso che sia stato per molto tempo amico e collaboratore di Enzo Ferrari, altro entusiasta e passionario imprenditore automobilistico (più noto): l’incontro con il Drake avvenne nel 1939, quando il modenese Sergio (ci deve essere qualcosa in quel punto dell’Italia per giustificare l’altissima concentrazione di personaggi legati ai motori e alle automobili sportive) era ancora un giovane riparatore di parafanghi. Nel 1951 viene fondata la Carrozzeria Scaglietti: con il contributo di questa azienda nascono Ferrari 250 Testa Rossa, Ferrari 250 GT California, Ferrari 250 GTO, Ferrari 750 e Ferrari 860 Monza, Ferrari 375 America, Ferrari 365 Daytona, Ferrari Dino 206 e Ferrari Dino 246.

Lo ha voluto ricordare, la casa automobilistica Ferrari (che nel 1975 acquistò il pacchetto di maggioranza della carrozzeria di Sergio Scaglietti), nel 2003, con l’ammiraglia sportiva 612 Scaglietti, che porta proprio il nome del maestro emiliano.

Sentiamo l’esigenza di stringerci attorno alla famiglia Scaglietti, perché pensiamo che il mondo delle automobili, in fondo in fondo, sia un grande gruppo di parenti, uniti non da un legame di sangue, ma da passioni sanguigne, agrodolci, estremamente forti.

Foto: Fiocchi

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