Suzuki, in India con il marchio Volkswagen e Skoda

di Redazione 1

Ricordate l’accordo siglato tra Volkswagen e Suzuki (più che un accordo, Volkswagen s’è mangiata in un sol boccone una parte del pacchetto azionario)? Ebbene, i primi effetti della partnership tra il costruttore teutonico e quello orientale si vedrà tra non molto: Suzuki, infatti, commercializzerà in India (un mercato che sta letteralmente esplodendo) la nuova generazione di Suzuki Wagon R, che in Italia non è più presente nelle concessionarie e che è stata sostituita da Suzuki Splash, e la nuova generazione di Suzuki Alto attraverso il Gruppo Volkswagen. Come?

Utilizzando alcuni dei marchi di proprietà del colosso di Wolfsburg. Suzuki Alto potrebbe diventare una vettura con marchio Volkswagen, mentre Suzuki Wagon R potrebbe divenire un’automobile con lo stemma Skoda. Questa operazione gioverebbe all’uno e all’altro partner: quando si dice, due piccioni con una fava. Infatti, importare delle automobili prodotte fuori in India ha un alto costo per il dazio doganale. Quindi, far arrivare la nuova Volkswagen Up e la congiunta Skoda potrebbe essere controproducente (il prezzo lieviterebbe e, a questi segmenti, ogni minima variazione è rilevante).

Inoltre, neppure Suzuki potrebbe facilmente commercializzare queste automobili in India: fino ad ora, della vendita di Wagon R s’è occupata Maruti, che l’ha venduta applicandovi il proprio marchio. Una scelta che, forse, non piace molto al costruttore tedesco. Dati i tempi ristretti e le ancora più esigue possibilità di investimento, la nuova Suzuki/Volkswagen Alto e la nuova Suzuki/Skoda Wagon R non verranno modificate se non in alcuni dettagli: ve la vedete un’unità di Alto che va in giro con lo stemma dell’auto del popolo? In Europa, invece, la situazione rimarrebbe invariata: la nuova Volkswagen Up da una parte, la cugina Skoda dall’altra e Suzuki da un’altra ancora. Per la produzione, in India, delle due nuove vetture Volkswagen e Skoda, si sfrutterà (pare) lo stabilimento del tedesco a Chakan, dal momento che quello Suzuki/Maruti non ha più la capacità di accogliere nuovi volumi produttivi.

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