In pochi se lo aspettavano, ma in tanti lo avevano intuito dopo la sessione delle qualifiche: per la Ferrari il suo ottocentesimo Gran Premio di Formula 1, non sarebbe stato qualcosa di piacevole. Ora, dopo il settimo e l’ottavo posto finale, la parola d’ordine è una soltanto: reagire. Ora tutti in casa Ferrari vogliono guardare avanti e puntano ad una ripresa che sia il più rapida possibile. Le prospettive, però, non sembrano essere rosee per la casa del Cavallino. Sia perché le scuderie rivali vanno forte (vedi McLaren e Red Bull), vuoi perché lo sviluppo della macchina, sembra procedere senza una precisa direzione. Lo dimostra il fatto che la F10 è andata bene a Monaco dove invece si pensava avrebbe faticato ed è scomparsa in Turchia dove, al contrario, si credeva avrebbe ben figurato.
L’accusato principale del momento per questa ennesima debacle della Ferrari è il sistema F-Duct. Non ha dato i risultati sperati ed ha sottratto tempo prezioso ad altri tipi di sviluppo. Il paradosso è stato infatti sotto gli occhi di tutti: a Montecarlo, dove non c’era, la Rossa aveva il potenziale per vincere o quantomeno per stare in scia alle Red Bull. In Turchia solo problemi e neanche velocità di punta elevate. La qualifica è stata negativa. La gara pure, dato che le vetture di Massa e Alonso sono sembrate lontanissime a McLaren e Red Bull anche come passo.
ISTANBUL (Turchia), 30 maggio 2010 – Incredibile, ma vero. La Red Bull da oggi si trova a rivivere i grandi duelli tra Senna e Prost della McLaren di oltre un decennio fa. Perchè è fin troppo chiaro che dopo oggi, la rivalità tra i due piloti della casa austriaca, non potrà più essere snobbata o tenuta sotto cotrollo. Le domande sono tante dopo l’incidente avvenuto nel Gp della Turchia, che ha relegato Weeber al 3° posto e eliminato dalla corsa il tedesco Vettel. Ha sbagliato Sebastian Vettel? Doveva stare più attento Mark Webber? I replay dicono che, materialmente, è più colpa del tedesco. In linea di massima, come detto, alla base dell’odierna situazione, la colpa più vera è di Christian Horner, il responsabile della Red Bull che non ha solo buttato via la vittoria del GP di Turchia. Ha probabilmente visto incrinarsi qualcosa tra i due piloti; e ora ricucire sarà dura. Perchè ha davvero dell’incredibile quello accaduto al 41° giro del settimo appuntamento del Mondiale, finito con un trionfo McLaren e la vittoria di Lewis Hamilton davanti a Jenson Button.
La sessione delle prime prove libere ci aveva tratto in inganno. E invece, ancora una volta, le qualifiche ha ristabilito le giuste gerarchie. Le Red Bull di Webber in pole davanti a tutti con Vettel terzo, la McLaren di Hamilton seconda pronta in agguato, nella speranza che domani in gara qualcosa vada storto per la casa austriaca. La Ferrari ha invece sofferto. E non poco. Questo in estrema sintesi il verdetto delle qualifiche del GP di Turchia. Che hanno visto confermare ancora una volta la forza delle vetture di Adrian Newey e lo straordinario stato di grazia di Mark Webber, autore della pole position, la quarta del suo 2010, la terza consecutiva. Dietro di lui Lewis Hamilton con la prima McLaren, solo terzo Sebastian Vettel con l’altra Red Bull. Quarto posto per la seconda McLaren, quella di Jenson Button. Insomma una sfida Austria-Germania a tutti gli effetti.
Stando a quanto riporta il sito Motorsportblog, Jean Todt, il presidente della FIA, avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro della Formula 1. Primo obiettivo della gestione Todt, sarà il taglio dei costi: “Entro il 2013 dovremo adottare i nuovi motori, che saranno meno potenti e meno dispendiosi degli attuali”. Jean Todt si è poi soffermato anche sulla complessità dei nuovi circuiti, che nella maggior parte dei casi non piacciono agli appassionati: “I nuovi impianti non soppianteranno quelli storici. Lo dico in maniera assoluta. Ogni pista ha una sua funzione, una sua storia, un suo fascino”, ha dichiarato il manager francese.