E’ tornato Schumacher il “capriccioso” e Rosberg s’infuria

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Condividere il team con Michael Schumacher è un’impresa. Per informazioni chiedere a Eddie Irvine, Rubens Barrichello e anche a Felipe Massa. Adesso alla lista dei piloti che devono fare i conti con la presenza – scomoda – di Schumi, c’è Nico Rosberg, il giovane pilota della Mercedes GP che in Bahrain, nonostante l’età e la poca esperienza, è riuscito a stare davanti al sette volte campione del mondo. Certo, Schumacher è un po’ arrugginito e la sua performance è anche viziata da quel pizzico di emozione che tradisce anche i più esperti, ma per Rosberg è una soddisfazione da incorniciare, visto che Schumi era stato scelto da Ross Brawn per fare da mentore al giovane tedesco. Eppure se Rosberg si comporta da pilota esemplare, il kaiser inizia a ritagliarsi i suoi spazi, facendo il divo della F.1. A fine gara, mentre Rosberg – che conosce 4 lingue – non si sottraeva alle interviste di rito, riuscendo a dare una risposta a tutti i giornalisti, Schumacher era comodamente nel paddock della Mercedes GP, mentre in sua vece Sabine Kahm – l’addetto stampa promossa manager al posto di Willi Weber – diffondeva il verbo “secondo Schumi”. E durante la conferenza stampa di Schumacher – tenuta dalla Kahm –, Rosberg ha fatto irruzione casualmente sulla scena: per fortuna da quelle parti passava anche Norbert Haug – numero 1 della Mercedes – che ha preso il giovane tedesco trascinandolo via. Per la seconda guida del team tedesco non sarà facile digerire l’ennesimo trattamento “speciale” riservato a Schumacher, che guadagna circa 3 volte di più rispetto a Rosberg. E la ciliegina sulla torta dei capricci imperiali del kaiser è arrivata durante la riunione della Gpda, l’associazione dei piloti che si occupa di sicurezza. Come i colleghi, anche Schumi avrebbe dovuto versare la quota di adesione, ma il tedesco si è sottratto alla prassi: “Vengo, ma non pago: sono un campione del mondo”. Un gesto poco carino, soprattutto nei confronti di quei piloti che per guidare portano in eredità sponsor e milioni. Considerando che lo stipendio di Schumacher – segreto come tutti quelli dei colleghi – è stimato intorno ai 30 milioni (compresi gli sponsor), per il tedesco non sarebbe stato impegnativo pagare la retta dell’associazione. A quanto ammontava la cifra della discordia? 1.200 euro, più o meno quello che Schumi lascia di mancia quando va al ristorante.

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