Il futuro della Toro Rosso è lontano dall’Italia

di gianni puglisi 1


L’ex Minardi che nel 2005 fu acquistata dall’azienda Red Bull e convertita in Scuderia Toro Rosso è davanti ad un futuro molto incerto, non in termini finanziari, ma riguardo a quella che sarà la sua origine ed in particolare la nazionalità dei suoi proprietari.

Quando nel 2006 Gerard Berger ottenne il 50% della quota, la Red Bull accettò molto lieta questa avventura, perché cosi facendo si ritrovava sulla griglia di partenza 4 macchine, il che permetteva la ripartizione dei costi dovuta a gli sviluppi. La Toro Rosso non era l’unica macchina cliente e così la FIA decise che dal 2010 ogni squadra in Formula 1 doveva realizzare da se il proprio telaio, in pratica i team piccoli dovevano provvedere da soli al sostentamento tecnico delle loro auto.

Berger ovviamente non accettò questa sfida e vendette la sua quota alla Red Bull che fin dal 2009 mise in vendita il team italiano, che per fortuna o per assenza di acquirenti sul mercato, nessuno comprò. La verità è che nessuna azienda era interessata in quanto a Faenza non avevano le attrezzature per l’auto mantenimento, così Mateschitz da grande imprenditore ha investito nell’ampliamento della fabbrica italiana e nell’acquisto di una galleria del vento in Inghilterra, in modo da ottenere in futuro maggiori interessi da parte di probabili acquirenti.

Questo sembra essere accaduto, infatti segnali indicano la vendita di parecchie azioni della Scuderia Toro Rosso alla società di investimenti di Abu Dhabi Aabar.

Come tutti sappiamo gli arabi sono molto interessati a trasformare la loro terra in un centro motoristico di alto spicco, infatti proprio ad Abu Dhabi è stato costruito recentemente il tracciato di Yas Marina ed il Ferrari World, anche se quest’ultimo non ha ancora riscattato le aspettative passate.


Aabar è già presente in F1 attraverso l’acquisto del 40% delle azioni della Mercedes GP, nonché ultimante paga Niki Lauda come ambasciatore. Aabar non detiene la maggioranza del team di Faenza, ma sembra che le intenzioni siano quelle di accaparrarsi il 60% e di trasformare il team in una vera e propria squadra locale che possa servire da Hub per attirare gli occhi dell’automobilismo internazionale e chi sa se tra i piani degli arabi ci sia quello di creare un centro tecnologico come quello che la Williams ha creato in Qatar per incrementare la sua produzione della tecnologia ibrida.

Photo credits | Getty Images

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