La casa automobilistica Volvo ha dato prova di essere davvero energica, in questi ultimi due anni. Ma il cammino del brand svedese, ora di proprietà della società cinese Geely, non è terminato: l’ha chiarito, nel corso del suo intervento, il Chief Executive Officer di Volvo, Stefan Jacoby, al Salone di Detroit 2012. Numerosi sono i progetti in fase di sviluppo e/o di valutazione: il desiderio del management è quello di arrivare a vendere 800mila automobili ogni anno. Per toccare questo ambiziosissimo traguardo il marchio ha però necessità di un partner.
Volvo è alla ricerca di un costruttore che possa dar manforte nel settore delle automobili medio-piccole, cioè principalmente il segmento C. La casa automobilistica sta producendo la propria gamma di motorizzazioni (battezzata VEA, Volvo Environmental Architecture) ed una propria piattaforma (battezzata SPA, Scaleable Product Architecture), che saranno sufficienti ed adatti a circa l’80% della flotta di veicoli Volvo. Per il restante 20%, rappresentato dai modelli di minor dimensioni (ad esempio la nuova generazione di Volvo C30 o la prossima generazione di Volvo V40) il brand ha bisogno di un supporto esterno. E Ford? L’attuale alleanza con la casa automobilistica dell’Ovale Blu terminerà nel 2017 ed è proprio per quel momento che Volvo sta cercando di stringere accordi.
Quali saranno i modelli inediti che il brand produrrà in futuro? Di questo argomento possiamo dare poca certezza: ci addentriamo nel mondo dei se, dei forse, dei dubbi. Volvo potrebbe produrre in futuro un probabile SUV compatto, ipoteticamente battezzato Volvo XC30/XC40, una berlina ammiraglia di segmento F, ipoteticamente concepita soprattutto per i mercati asiatici, ed una serie di automobili ecologiche (Volvo V60 Plug-in Hybrid e Volvo XC60 Plug-in Hybrid sono due esempi molto recenti); il management sta anche valutando se introdursi nel segmento B, come ha fatto Audi, con A1.
Il prossimo passo del rinnovamento di Volvo è la nuova V40, media di segmento C che vedremo al Salone di Ginevra 2012.
