Tutti coloro che seguono la politica, avranno sentito parlare sicuramente di Ben Ali e del ruolo istituzionale che ha occupato in Tunisia, avendo ricoperto il ruolo di presidente del paese africano. Ciò che spesso non salta subito all’occhio quando si parla di questi facoltosi personaggi sono sicuramente i dettagli che accompagnano la loro vita: in questo caso, stiamo facendo riferimento alla passione per le auto di lusso in capo a Ben Ali e al resto del suo clan.
Ebbene, lo scorso 23 dicembre, all’interno di un hotel che dista pochi chilometri dalla capitale Tunisi, è stata organizzata un’asta che messo in palio i numerosi beni che erano sotto la proprietà dell’ex presidente Ben Ali.
INCREDIBILE PARCO AUTO
In poche parole, si tratta di un vero e proprio “tesoro” per tutti coloro che hanno una forte passione verso il mondo delle quattro ruote: infatti, tra i vari beni messi all’asta, c’erano anche addirittura 39 auto di lusso ed auto sportive.
All’interno di questa lussuosa gamma di vetture, l’ex presidente della Tunisia Ben Ali, poteva disporre di modelli del calibro di Ferrari 599 GTB Fiorano, Aston Martin Vanquish, Rolls-Royce Silver Spirit, Bentley Continental GT, Lamborghini Gallardo Spyder, ma anche una Porsche Panamera. Tra le altre auto che facevano parte di questa incredibile collezione, troviamo anche alcuni modelli della gamma BMW e Mercedes: si tratta delle versioni 323i cabriolet, 650i, 740Li, CL600, CL65 AMG, S500 e una Mercedes SLR.
RICAVI INTORNO AI 10 MILIONI DI EURO
La vendita di tutti i beni che sono stati messi all’asta durerà, in pratica, l’equivalente di un mese intero. Lo Stato tunisino, quindi, sfrutterà questa ottima occasione per poter provare a far entrare nelle proprie casse una somma che si dovrebbe aggirare intorno ai 10 milioni di euro: senza ombra di dubbio, si tratta di una somma piuttosto limitata rispetto a quanto vale ogni auto.
Solo nel 2011, sono state confiscate (dopo che erano state ritrovate in stato di abbandono) più di 234 vetture di lusso appartenenti al clan di Ben Ali.
