Formula 1, Hamilton é fiducioso: “Possiamo fare bene”. Vettel sulla sospensione: “Monoposto incontrollabili”

di Redazione Commenta

Ho girato poco ma posso fare bene“. E’ questo il pensiero del pilota della McLaren, Lewis Hamilton, riuscito a completare solo pochi giri cronometrati fino ad ora, dopo essersi schiantato all’inizio della prima sessione di prove libere di ieri. Oggi il britannico non è riuscito a completare giri nelle terze libere e le qualifiche sono state rinviate a domani: “Credo di aver fatto solo sei giri in un giorno e mezzo e questo è un circuito dove più si gira e più si può spingere. Ma io questa sera mi preparerò allo stesso modo di sempre e non c’è motivo di non credere di poter ottenere un buon risultato. Oggi sapevamo che le qualifiche sarebbero state rinviate, era inevitabile, abbiamo solo aspettato che lo comunicassero ufficialmente. I ragazzi nel garage avranno più di tempo per preparare le auto. Domani sarà una gara eccitante e non vedo l’ora di scendere in pista“.

Decisione giusta, le monoposto erano incontrollabili“. Il pilota tedesco della Red Bull, Sebastian Vettel, condivide la decisione di rinviare a domani le qualifiche del Gp del Giappone: “I direttori di gara hanno fatto il possibile, hanno mandato la safety car in pista ogni 20 minuti. La situazione però non migliorava, anzi peggiorava. Penso sia stata presa la decisione gusta. Non era facile scegliere, ma in queste condizioni non avremmo avuto il controllo delle monoposto. La maggior parte della gente pensa che sia sufficiente montare le gomme da bagnato, ma non è così semplice. Le monoposto sono molto leggere, 6-700 chili, pesano la metà rispetto ad una vettura da strada. In pista si va incontro a problemi di aquaplaning e la monoposto diventa incontrollabile”. Le qualifiche sono in programma alle 10 di domenica. A Suzuka, qualifiche e gara si sono svolte nella stessa giornata già nel 2004.: “Non c’è motivo per farsi prendere dal panico ora. Ovviamente tutti sperano di disputare qualifiche regolari. È una situazione inedita per molti di noi”.

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