Formula 1, Hamilton furioso: “Penalizzato perché nero”. Poi, però ritratta: “Battuta riuscita male”

di Redazione Commenta

L’aver subito ben tre penalizzazioni in appena due giorni nel week end di Monaco, ha fatto saltare i nervi a Lewis Hamilton: infatti, dopo essere stato retrocesso di due posizioni in griglia per aver tagliato una chicane nell’ultima sessione di qualifica, il pilota della McLaren è stato poi fermato per ben due volte in gara dai commissari per gli incidenti che hanno coinvolto prima Felipe Massa e poi Pastor Maldonado. Nonostante i due drive-through, Hamilton riuscito a chiudere al sesto posto con un giro di vantaggio su Adrian Sutil: l’inglese é l’unico pilota che, finora, è riuscito almeno per una volta a stare davanti a Vettel (GP della Cina, Hamilton primo e Vettel secondo) si ritrova ora a 58 punti di distanza dal tedesco della Red Bull, sempre più leader del Mondiale con 5 successi in 6 gare. E la pazienza, condita da una grande dose di frustrazione, sembra essere già finita. “In questa stagione ho visto i commissari 5 volte in 6 gare – è esploso il pilota della McLaren -, forse mi puniscono perché sono nero, come dice sempre Ali G”, ha tuonato facendo riferimento al personaggio immaginario ideato e interpretato dal comico inglese Sacha Baron Cohen. Hamilton ha poi ritrattato in un secondo momeonto le sue dichiarazioni a stampo razzista qualche ora dopo, sotto “invito” della stessa FIA che, per il momento, ha evitato di fare commenti. “E’ stata una battuta mal riuscita – ha aggiunto il pilota britannico -. Sono cose che càpitano al termine di una gara molto emozionante e di un pomeriggio pieno di frustrazioni. Non sempre si dicono le parole giuste a caldo, e quella battuta è stata detta al momento sbagliato”. Dura, invece, la reazione di Felipe Massa: “Ha provato a sorpassarmi in un posto in cui era impossibile farlo. E’ stato troppo aggressivo. Quello che ha fatto oggi è stato incredibile e non l’ha fatto solo con me, ma anche con altri piloti. Deve essere penalizzato ancora e ancora, altrimenti non imparerà mai”.

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