Formula 1, Montezemolo: “In Cina nessuna rivoluzione”

di Redazione Commenta

Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Ferrari, durante la presentazione odierna della collana di dvd “La grande storia Ferrari“, ha dribblato ogni tipo di domanda sul suo possibile futuro politico. Ha preferito parlare invece del suo futuro a Maranello smentendo così le voci che parlano di un suo abbandono della poltronissima di presidente, legate proprio alla sua ‘discesa in campo’. “Sono voci che lasciano il tempo che trovano” ha dichiarato Montezemolo fissando gli obiettivi per i prossimi tre annidi grande lavoro tecnico e industriale ma di grande stabilità“. Come tutti, non si aspetta molto il patron della rossa nell’immediato futuro della Ferrari in F.1: “Questo è uno sport dove non ci si può allenare e per le modifiche dobbiamo aspettare di essere in Cina. Io spero nel miglioramento in qualifica e di essere competitivo in gara ma non si vedranno di certo rivoluzioni in una settimana,” ha continuato Montezemolo che però ha anche aggiunto di avere “una straordinaria fiducia nei tecnici e nei meccanici di Maranello. So che lavoreranno forte per l’obiettivo della vittoria“. Tra le cose da fare “il lancio di Ferrari in India, il consolidamento in Cina diventato il nostro terzo mercato, il miglioramento della vettura di F1, il lavoro sui piloti del futuro ma non è prevista la quotazione in Borsa“. Sportivamente parlando Montezemolo spiega: “Il nostro obiettivo è vedere una Ferrari in grado di salire sul podio. Non sono soddisfatto di questo inizio di stagione ma ho una straordinaria fiducia nei tecnici e nei meccanici. So da Domenicali con cui ho appena parlato che sono a lavorare a testa bassa, ho visto ieri una Ferrari che in gara è a livello dei migliori e senza quello che è successo sarebbe andata a pieno titolo su podio. So che lavoreranno forte per l’obiettivo della vittoria“. E sull’organizzazione della Formula 1 nel suo complesso ha invece molto da dire. “Non ho capito i motivi della penalizzazione nè per Hamilton nè per Alonso. Con Alonso ho parlato ma solo per avere le sue impressioni sulla macchina“. In generale “vedo una F1 prigioniera dell’aerodinamica, troppo attenta al cavillo. Spero in un F1 in cui diminuiscano i distacchi tra le squadre, in cui ci si possa allenare, in cui il pilota torni al centro. Mi piacerebbe poter mettere una terza macchina a disposizione delle squadre minori. Bisogna guardare avanti senza snaturare“.

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