Formula 1, Red Bull: interviene anche il patron Mateschitz. “Nel nostro team non ci sono gerarchie”

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In casa Red Bull continua l’operazione serenità. Solo così infatti, potremmo definire i continui interventi pubblici dei vari componenti della casa austriaca di Formula 1, che si sono succeduti negli ultimi sei giorni, dopo le roventi polemiche del weekend di Silverstone, che peraltro vide la vittoria di Webber sullo storico tracciato inglese. “Non abbiamo un pilota numero uno e un numero due. Entrambi i piloti hanno una vettura con gli stessi standard. Il problema con la nuova ala a Silverstone è stata la prima eccezione“. Questo quanto affermato afferma dal patron della Red Bull in persona, Dietrich Mateschitz, che con questo intervento spera di aver messo fine alle polemiche trai due piloti della Red Bull, Webber e Vettel: “Per me non ci sono gerarchie, perchè questa filosofia non è in linea con la mia idea delle corse. Non si può programmare un campione“. L’obiettivo primario al momento è quello di riportare la pace e il proprietario del team di Milton Keynes usa le pagine del quotidiano tedesco ‘Kleine Zeitung’ per far arrivare a tutti il suo pensiero: “I nostri due piloti devono sapere che hanno bisogno l’uno dell’altro per togliere il più possibile punti alla concorrenza. – afferma MateschitzSe mi chiedete oggi chi sarà il campione del mondo, dico uno dei due piloti ed il box non deve interferire, perchè allora i problemi cominciano sul serio“. Alla domanda se non sarebbe meglio “mettere il bavaglio ai piloti“, Mateschitz si fa fautore della libertà di parola: “Una cosa del genere non sarebbe nel nostro stile. Tutti possono dire la verità, che è una delle virtù più alte della Red Bull“.

La pace proposta da Webber – Appena quattro giorni fa, il pilota australiano Mark Webber, dopo l’ennesimo episodio “sinistro” in gara e le roventi polemiche nei confronti della gestione piloti da parte della Red Bull stessa, si precipitò a dichiarare che “Vettel e io non siamo nemici. Il malumore nato dopo le qualifiche di sabato è sfociato domenica. Ma dipendeva solo dal fatto che io, come qualsiasi pilota in griglia, volevo le migliori chance di vittoria. Sebastian ha ottenuto la nuova ala per ragioni che non mi sono state spiegate fino a sabato pomeriggio”. Per poi chiarire come le regole, d’ora in poi, saranno chiare: “Se dovessimo ritrovarci davanti ad un simile dilemma, la preferenza andrebbe al pilota con più punti nel Mondiale“.

Il richiamo di Horner – L’intervento di Webber era seguito a quello di due giorni prima di Chris Horner. “Non c’è mai stata alcuna pressione da parte della Red Bull per favorire un pilota rispetto all’altro“. Chris Horner, team principal della Red Bull, era infatti uscito allo scoperto in merito alle supposte “pressioni” ricevute dall’alto per favorire Sebastian Vettel. In particolare, si erano susseguite voci in merito ad un intervento di Dietrich Mateschitz, proprietario del marchio e dell’omonima scuderia e del suo consulente, l’ex pilota Helmut Marko. Horner smentì tutto sulle colonne del Daily Telegraph: “Non ho avuto una conversazione con Helmut o chiunque altro della Red Bull per quanto riguarda la decisione di dare l’ala a Sebastian. Era esclusivamente una decisione tecnica, che ho discusso con Adrian Newey“.

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