Kubica: Mi sento un Davide contro Golia

di gianni puglisi Commenta

I test in previsione del GP Britannico sono appena terminati e Robert Kubica è stato interpellato per spiegare i cambiamenti avvenuti dalla sua prima vittoria in carriera alla gara di Magny-Course.

Il pilota BMW ha spiegato che Magny-Course è stata una gara nettamente difficile per l’intero team, perché ha dimostrato che c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto per colmare il gap di ritardo che c’è con la Ferrari, colosso attuale delle gare europee. Inoltre Robert ha dichiarato che i team come Toyota e Renault stanno procedendo nella giusta direzione con gli aggiornamenti delle loro vetture, infatti proprio nell’ultimo GP svolto il polacco ha faticato per il fatto che molte squadre stanno migliorando il loro passo di gara.


Kubica ha espresso il suo parere sul fatto di essere uno dei favoriti del campionato dicendo che battere le Ferrari è davvero difficile, anche se Silverstone è molto favorevole alla BMW, tanto è vero che i test settimanali hanno portato ottimi risultati per entrambi i piloti della scuderia tedesca. Egli si dichiara come un Davide contro tanti Golia, ovvero contro le Ferrari e la McLaren di Hamilton. Forse quest’anno sarà una delle poche occasioni per il polacco di combattere per il titolo piloti, perché dall’anno prossimo con l’entrata di nuove regole la competitività del suo team potrebbe scarseggiare e dunque Kubica spera che già dai prossimi due gran premi possa realizzarsi la svolta che gli consentirebbe di concludere il campionato nel miglior dei modi.

Tornando al GP di Francia Kubica è favorevole alle decisioni prese dai dirigenti su Kimi Raikkonen e dunque ha spiegato che lasciare correre il Ferrarista è stata una cosa giusta, perché egli non ha minacciato nessun pericolo per se stesso e per gli altri corridori.

L’intervista si è conclusa con una serie di domande che riguardano la vita privata del pilota. Robert è felicissimo di vedere che in Polonia i suoi fan sono sempre più numerosi, ma soprattutto è contento di vedere la sua nazione sempre più affacciata al grande mondo della Formula Uno.

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