Michael Schumacher è superstizioso e cambia numero

di Redazione Commenta

schumi_mercedesMichael Schumacher invecchiae si scopre superstizioso. Il pilota tedesco della Mercedes Gp, infatti, ha chiesto di poter rinunciare al numero 4, preferendo il 3. Questione di scaramanzia, visto che Schumi sa bene che nessuno ha mai vinto il mondiale con il numero 4 e nella sua carriera il sette volte campione del mondo ha sempre corso in F.1 con i numeri dispari. La richiesta del tedesco è stata accettata dal suo nuovo team che aveva, però, già iscritto i due piloti nelle liste della Fia: Nico Rosberg, il giovane compagno di Schumi era stato inserito nel mondiale con il numero 3, essendo arrivato prima del 41enne ex ferrarista nella scuderia di Ross Brawn. Ma niente paura: per il Kaiser, Rosberg ha rinunciato al suo 3, cedendolo a Schumacher. Il tedesco, infatti, ha sempre vinto con tre numeri: cinque volte con l’1, una con il 3 e una col 5. “Ross sa che preferisco correre con un numero dispari” ha dichiarato Schumi al quotidiano “Bild”, tra i primi a scoprire il cambio di numerazione in casa Mercedes. E così la scuderia campione del mondo, che deve usare per il 2010 il 3 e il 4, visto che il numero 1 sarà sulla McLaren di Jenson Button, iridato nella scorsa stagione, ha fatto formale richiesta alla Federazione che ha accettato lo scambio di numeri tra Schumacher e Rosberg. “Ha solo chiesto di poter avere il numero dispari e siamo felici di averlo potuto accontentare” hanno comunicato dalla sede della Mercedes Gp. Con il numero 3, Schumi non avrà più scuse per non vincere come ha più volte promesso. Ma, dando uno sguardo al passato, si scopre che la decisione del pluricampione del mondo è stata azzeccata: negli ultimi dieci anni, infatti, il pilota con la vettura numero 4 ha vinto solo sette Gran Premi. E l’ultimo a portarlo sulla monoposto è stato Kimi Raikkonen, l’ex pilota della Ferrari scaricato per Fernando Alonso: adesso il finlandese corre nei rally, anche se in Ferrari ha vinto un mondiale. Schumi, però, non vuole correre rischi. Perché la fortuna aiuta gli audaci, ma la sfortuna ci vede benissimo.

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