Pagani C9, nuove info sulla supercar emiliana

di Redazione 1

Se qualcuno non se ne ricordasse, Horacio Pagani, lo storico fondatore dell’omonima casa automobilistica produttrice di sogni a motore, sta mettendo a punto (occorre dire “ultimando”) la nuova generazione della propria supercar (e cioè la seconda vettura mai ideata dal costruttore di San Cesario sul Panaro), ancora definita all’interno dell’azienda Pagani C9 (ma il nome, con probabilità forte, non sarà questo per la versione da commercializzazione). Non vedremo l’aspetto definitivo di questa sportiva prima dell’anno venturo e, più precisamente, al Salone di Ginevra 2011, in programma per marzo. Proseguono i test su strada e, man mano che ci si avvicina al termine dell’anno, nuovi dettagli vengono diffusi.

Per prima cosa, sembra che l’attuale Pagani Zonda rimarrà disponibile per la clientela, a fianco della nuova Pagani C9, per versioni speciali ed esclusive (una pratica che si sta consolidando sin da ora: Pagani Zonda Uno, Pagani Zonda HH, Pagani Zonda 750). La nuova supercar avrà un motore inedito, di più piccole dimensioni, ma con una maggiore dose di potenza: per la prima volta, l’Atelier di Pagani cede alla sovralimentazione, con il motore di origine AMG di 6,0 litri, con dodici cilindri disposti a V e doppio turbo. Un motore che, pare, erogherà 700 cavalli e 730 Nm di coppia massima (si prevede che il futuro sia tutto al rialzo) e che, allo stesso tempo, permette una discreta emissione di CO2 per chilometro percorso e la classificazione ecologica Euro 5.

Il peso della nuova Pagani C9 verrà contenuto ai livelli di Pagani Zonda F, e cioè 1.200 chilogrammi abbondanti (Zonda F ne pesava 1.230), grazie anche all’utilizzo di un telaio composito in fibra di carbonio e titanio. Proporzioni sostanzialmente simili, tra la nuova e la vecchia generazione della sportiva, linea leggermente più morbida, portiere ad ali di gabbiano e meno o più la stessa aura di sacralità. La nuova Pagani C9, infine, sarà omologata per la commercializzazione negli Stati Uniti, al contrario dell’attuale Zonda: ciò permetterà al produttore di ampliare la richiesta (anche se il costo non dovrebbe essere inferiore a 800.000 euro). Riuscirà il piccolo stabilimento di San Cesario sul Panaro a soddisfare le nuove domande per quella che si presume sarà la riconferma delle abilità del maestro Horacio?

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