Rc auto, l’Ania si scaglia contro il Decreto Sviluppo

di gianni puglisi Commenta

Tutti coloro che stavano aspettando con impazienza un calo delle tariffe Rc auto dovrà certamente mettere da parte ancora un bel po’ di pazienza: al contrario di quanto sperato, il decreto sviluppo bis varato dal Governo Monti potrebbe avere esattamente l’effetto contrario e contribuire ad una aumento dei listino dei premi assicurativi.

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E’ quanto evidenziato anche da Aldo Minucci, ovvero il presidente dell’Ania (l’associazione delle compagnie assicurative), durante un’audizione al Senato: adesso è volta del Parlamento, che durante la discussione del decreto dovrà prendere la decisione se approvare o meno tali regole.

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NO ALLA CONCORRENZA

Si tratta della possibilità che il Decreto 18/10/2012 n.179 (denominato “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese) posa essere convertito in legge.
Aldo Minucci, presidente dell’Ania, pone l’attenzione sull’articolo 22, il cui scopo è quello di aumentare la concorrenza all’interno del settore assicurativo delle Rc auto, con una più elevata mobilità del consumatore, garantita anche da una maggiore informazione e pubblicità dei vari servizi offerti sul mercato.
L’obiettivo finale del decreto è certamente quello di abbassare le tariffe Rc auto, ma Minucci ha sottolineato come siano del tutto errati gli strumenti per raggiungere tale fine. Infatti, il decreto sviluppo fonda la sua tesi sul fatto che ci sia una scarsa concorrenza sul mercato della Rc auto in Italia, ma in realtà non tiene conto di come operino diverse imprese, tra cui anche le più importanti aziende internazionali, che sono solite applicare politiche di distribuzione e di prezzo che presentano notevoli differenze tra loro.

CRITICHE PUNTO SU PUNTO

Inoltre, Minucci si scaglia nuovamente con il contratto base Rc auto e, scendendo nei dettagli, sulle clausole comuni che, a suo dire, limitano l’autonomia delle imprese assicurative.
L’Ania, inoltre, si afferma del tutto contraria anche alla rimozione del divieto di collaborazione tra i vari agenti e proprio per questo motivo si potrebbero mettere a rischio gli investimenti pluriennali fatti in tecnologia e promozione dalle varie aziende Rc auto, con un risultato finale che potrebbe anche essere quello di alzare le tariffe assicurative.

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