Povera Formula Uno. Adesso non solo una scuderia non riesce neanche a portare in pista le sue paventate vetture, ma rimane anche a piedi dopo la decisione di vendere i motorhome per ripianare i debiti di un’avventura mai iniziata. Succede anche questo nel grande Circus. La protagonista della vicenda è la USF1, la squadra che doveva riportare alla ribalta l’interesse per le ruote scoperte aldilà dell’Atlantico.
Sembrava una bella sfida sportiva in salsa yankee, ma oggi è stato scritto l’ultimo atto di una tragi-commedia tipica più dei canali dei telefilm che di quelli sportivi a stelle a strisce. L’ascesa e il declino nel giro di un anno del progetto della casa di Charlotte è l’esempio evidente di come la Formula Uno sia diventata una macchina che oltre a produrre grandi ricchezze, ne mangia altrettante e per i piccoli team ogni minimo passo non calcolato può portare alla crisi irreversibile.






Appassionati di Formula 1, scaldate i motori. La nuova stagione è ormai alle porte, ma prima dei test ufficiali di Valencia, è già tempo di presentazioni. Dopo un freddo inverno trascorso a lavorare nei quartier generali tra gallerie del vento e prove su piste private, le prime monoposto sono pronte a scoprire i veli. Tra le prime a presentare al pubblico le novità, c’è la Ferrari che il 28 gennaio a Maranello farà vedere al mondo la versione 2010 della vettura del Cavallino. Il 29 sarà la volta della McLaren con la sua MP4-25 che si presenterà a Newbury, la sede della Vodafone, il nuovo main sponsor della scuderia inglese. Poi toccherà alla Bmw Sauber e alla Renault che il 31 (il giorno prima dei test in Spagna) si presenteranno al mondo proprio sul tracciato di Valencia con il tradizionale “glamour party”.
“Attenzione a giudicare i nuovi arrivati in Formula 1”. A lanciare il monito è il proprietario della Red Bull Racing, Christian Horner, secondo il quale avere un giudizio preventivo sui team che si affacciano per la prima volta nel Circus sarebbe un grave errore, avvisando le scuderie che sarebbe meglio attendere prima di valutare gli avversari. Dopo la perdita di quattro produttori che hanno deciso, vista la crisi mondiale, di uscire dalla F.1 – ossia Honda, Bmw e Toyota tra i costruttori, oltre alla Bridgestone per la fornitura degli pneumatici – anche la Renault ha recentemente ridotto la partecipazione al mondiale. Sin dalla metà della scorsa stagione, per far fronte all’emorragia, la Formula 1 ha deciso di aprire le porte a nuovi investitori, soprattutto per volere dell’ex presidente della Fia e di Bernie Ecclestone, ritrovandosi con ben cinque nuovi team, come l’USF1, la Campos Meta 1, la Virgin Racing, la Lotus e la Sauber (ma è solo un ritorno dopo l’addio della Bmw) che stanno ultimando i lavori per presentarsi in griglia nel Gran Premio d’apertura in Bahrain (14 marzo). Significa quindi che dalla prossima stagione in gara ci saranno solo due scuderie che sono anche produttori: Ferrari e Mercedes Gp che ha rilevato il team campione mondiale della Brawn Gp.