Libere 3 Singapore, Webber al comando


Sarà ancora un dominio Red Bull con Mark Webber che ha già fatto segnare il tempo più veloce nelle libere, mentre Vettel si è accontentato del terzo posto per via del traffico.

A soli 0,027 secondi dall’australiano è arrivato Button, mentre Hamilton è quinto. Il britannico ha avuto delle complicazioni per aver danneggiato il fondo della macchina sui cordoli.

Alonso quarto ha mostrato miglioramenti con le gomme morbide, ma un assalto alla pole sembra impossibile, forse solo la McLaren può tentare di strappare questo dominio alle Red Bull.

Pos Driver Team Time Laps
1. Mark Webber Red Bull-Renault 1m46.081s 15
2. Jenson Button McLaren-Mercedes 1m46.108s + 0.027 17
3. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1m46.345s + 0.264 14
4. Fernando Alonso Ferrari 1m46.396s + 0.315 14
5. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1m46.936s + 0.855 20
6. Nico Rosberg Mercedes 1m47.831s + 1.750 14
7. Michael Schumacher Mercedes 1m47.837s + 1.756 12
8. Felipe Massa Ferrari 1m48.711s + 2.630 12
9. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1m49.057s + 2.976 15
10. Adrian Sutil Force India-Mercedes 1m49.304s + 3.223 16

Dietro al successo Red Bull c’è pure Vergne


Si tratta di un’altra giovane promessa proveniente dal progetto giovani piloti della Red Bull, come Sebastian Vettel, Alguersuari, Sebastian Buemi e Daniel Ricciardo.

Jean Eric Vergne è francese e questo fine settimana sarà in azione dietro le quinte della Red Bull per adempiere al suo incarico di test driver, ma non guiderà nessuna macchina, bensì il simulatore a Milton Keynes che grazie alle sue capacità potrà elaborare ed eseguire simulazioni di assetti diversi da inviare in tempo reale a gli ingegneri impegnati sul fronte di Singapore.

Per Vergne è un’ottima opportunità per raccogliere esperienza, perché il simulatore Red Bull è uno dei migliori in F1. In futuro lui sarà impegnato durante le libere del venerdì del Gran Premio di Corea, una settimana dopo la conclusione del World Series by Renault, inoltre Vergne guiderà una Red Bull nei test di Young Guns ad Abu Dhabi nel mese di novembre al termine del campionato di F1.

Questa stessa opportunità venne data a Daniel Ricciardo, colui che si appresta a sostituire uno degli attuali piloti Toro Rosso.

Alguersuari sarebbe il candidato a rimanere in squadra, in quanto recentemente la Toro Rosso ha preso un accordo con IPIC, una società d’investimenti con base ad Abu Dhabi. IPIC possiede la CEPSA, una compagnia petrolifera spagnola che adesso è sponsor della Toro Rosso, ma si è anche parlato di una piccola partecipazione minoritaria. Ecco perché a lasciare il team sembrerebbe più lo svizzero Buemi.

Il futuro McLaren fatturerà miliardi di dollari


Questa mattina a Singapore Ron Dennis ha lanciato il McLaren Automotive Asia, il progetto che segna l’interesse della casa inglese verso il continente orientale.

Il progetto futuro di Dennis è quello di incrementare il fatturato McLaren fino a raggiungere quote miliardarie. Per fare questo sarà necessario aumentare la vendita delle auto attraverso il McLaren Automotive Group e attraverso l’entrate provenienti dal McLaren Applied Technologies. La Formula 1 sarà irrilevante, infatti la sue entrate tra 10 anni saranno pari al 10%.

Gli Stati Uniti rimangono il mercato preferito per McLaren, qui infatti si vende il 42% contro il 35% dell’Europa, mentre il resto è affidato al mercato del Medio Oriente. Proprio perché gli USA rispondono bene Ron Dennis ha confessato di voler avviare un programma di corse per sostenere le vendite:” Vedrete una qualche forma di presenza McLaren in una qualche forma di motorsport in America”.

Le nostre ambizioni sono guidate dal desiderio di essere esclusivi” ha detto il capo McLarenQuando saremo completamente maturi saremo in grado di fare 4.000 auto l’anno. Ci saranno 3 modelli e varianti di essi, diversi segmenti nel mercato dei prezzi”.

Con questi numeri la strategia consiste nell’ottenere il 4% della fascia alta del mercato di auto sportive, quindi una strategia “Conservatrice” come lo stesso Dennis ha definito, pur riconoscendo che il mercato è dominato dalla Ferrari.

F1, anche Petrov rischia il sedile alla Renault


La Lotus-Renault è uno dei pochi team a non avere ufficializzato la coppia di piloti che prenderà parte al campionato 2012. Kubica rimarrà un mistero almeno fino alla fine di ottobre, dopodiché la Renault perderà la pazienza e cercherà altrove, ma chi rischia di non correre l’anno prossimo è anche il russo Vitaly Petrov che convinto e protetto dai soldi che porta, è bene che cominci a guardarsi le spalle da chi di soldi ne ha più di lui.

Si fanno i contratti, ma ci sono alcune clausole di uscita per ogni occasione” queste sono le dichiarazioni del team boss Eric Boullier, dichiarazioni che cancellano quel velo di sicurezza che inchiodavano Petrov alla Renault in attesa del futuro appuntamento russo.

Bruno Senna e Romain Grosjean sono tra i possibili candidati per un sedile in Renault. Ma quale? Forse Grosjean spinto dall’amore nazionale di Boullier potrebbe approdare in squadra come premio per la vittoria della GP2, un ritorno per cancellare l’esordio difficilissimo a fianco di Fernando Alonso nel 2009.

Ma Bruno Senna sembra il più vicino, prima di tutto perché già guida una Renault e recentemente ha battuto il suo compagno ed ottenuto delle prestazioni sorprendenti. Secondo il brasiliano conosce lo stesso gioco del russo e se Petrov rappresenta un buon investimento, Bruno è una vera e propria calamità per sponsor pronti a finanziare la sua avventura da titolare.

La McLaren non rinuncia ai motori Mercedes-Benz


Jonathan Neale, amministratore delegato della McLaren ha spiegato che la squadra con sede a Woking è seriamente intenzionata a continuare la lunga partnership con la Mercedes-Benz per la fornitura dei motori.

Per molti anni a venire” questo l’augurio di Neale, intanto è dal 1995 che le due parti collaborano e proprio nel 2009 ci fu un rinnovo di contratto che impegnava entrambe alla collaborazione fino a fine 2015. Questo accordo, importantissimo, costringerà McLaren e Mercedes a lavorare in stretto rapporto ai nuovi motori che subentreranno a fine 2014, data nella quale la Formula 1 vedrà il passaggio da motori V8 a V6 a 1,6 litri turbo.

Neal ha voluto precisare e smentire l’infondatezza delle voci che indicavano un distaccamento tra le due parti, voci che suggerivano anche dei trattamenti svantaggiosi che la Mercedes riserva alla McLaren in virtù del fatto che adesso in F1 sono tornate le frecce d’argento con un proprio team.

Abbiamo avuto una lunga relazione con i motori della Mercedes-Benz progettati nei pressi di Brixworth, sappiamo che i ragazzi lassù lavorano molto bene e costituiamo una buona squadra insieme. Il nostro compito, come il loro, è quello di assicurare che Mercedes-Benz abbia il miglior motore sulla griglia e sia il più preparato e pronto in vista del 2014. Non mi sento in alcun modo svantaggiato o tenuto a debita distanza”.

Numeri e segreti del GP di Singapore


Dopo aver lasciato l’Europa, la F1 si appresta ad arrivare nei pressi di Singapore, tappa fondamentale dove si potrebbe assistere all’assegnazione del titolo mondiale.

Il circuito cittadino si estende nell’area di Marina Bay, la pista è lunga 309,3 Km, si percorreranno 65 giri per un totale di 5,073 Km. Le macchine avranno bisogno di un altissimo carico aerodinamico, ciò nonostante la velocità massima raggiunta col DRS inserito è di 305 Km/h (290 senza).

Si gira per il 43% con la valvola dell’acceleratore aperta. Per l’intera gara le macchine verranno rifornite con 165 Kg, poichè mediamente si consumano 2,5 Kg di carburante al giro.

Ci sono 16 frenate, il che richiede durante un giro il 21% di tempo, qui l’usura dei freni è molto alta, non tanto per le forti frenate, ma perché i sistemi di raffreddamento hanno poche opportunità per lavorare bene.

Senza considerare il tempo del cambio gomme si perdono 24 secondi solo per entrare ed uscire dai box. Questo evento è particolarmente importante per il lato commerciale, in quanto la sua caratteristica notturna ha sempre attirato sponsor, non per niente è considerato la seconda perla dopo Monte Carlo.

La gara è molto difficile per via del caldo, dell’umidità e dei costanti cambi di direzione, dunque è richiesto molto impegno dai piloti. I freni sono sottoposto ad una grande sfida , in più la pista è sullo stesso livello del mare, l’aria è più densa, la pressione è maggiore, il che significa che un motore consuma più carburante.

La Formula 1 deve cancellare Ecclestone


Tra qualche anno il patto della concordia finirà ed è chiaro a tutti che i team di F1 hanno intenzione di eliminare il monopolio di Ecclestone per ridare vita allo sport numero uno dell’automobilismo che da sempre è schiavizzato dall’imprenditore britannico.

Con questo articolo si spiega lo strano modello di business della Formula 1, un modello atipico, unico particolare, che non reca nessun beneficio allo sport solo, ma serve esclusivamente ad alimentare le tasche dei super ricchi attraverso tasse incredibili.

Le tasse annuali che un circuito deve sostenere per ospitare le gare di F1 sono di 40 milioni di $. Questi sono soldi che vanno a finire direttamente nei conti della FOM, dunque è chiaro che per un organizzatore di gare dover ricoprire un costo del genere comporta una vendita a biglietto di 400 $ a testa per un totale di 100.000 posti. Ma non tutti i circuiti possono ospitare un numero cosi elevato di spettatori, così recentemente gli organizzatori hanno chiesto aiuto ai governi locali, il che è risultato molto conveniente ad entrambe le parti, perché è scontato che una gara di F1 porta tantissimi benefici al paese, di cui entrate economiche dovute al turismo.

Questo in considerazione di eventi come le Olimpiadi o la Coppa del Mondo è sicuramente più economico. Londra per le Olimpiadi 2012 spenderà circa 15 miliardi di $, anche se le entrate saranno parecchie per non parlare del fatto che molte strutture rimarranno in città ridando maggiore luce soprattutto al quartiere est della capitale inglese.

Ma la netta differenza balza quando si parla di NASCAR negli USA. Questo sport automobilistico è l’esempio che la Formula 1 del futuro deve seguire. Tra le parti interessate si negoziano gli accordi commerciali ed alla fine ne risulta che il 65% dei ricavi va destinato ai circuiti, un 25% ai team e solo il 10% è il ricavo dello sport. Inoltre i circuiti detengono anche il controllo delle entrate superiori e anche delle sponsorizzazioni, merchandising e concessioni.

Utilizzando questa strategia NASCAR guadagna meno di FOM, ma si creano più incentivi per i circuiti nell’agire nel migliore interesse dello sport, quindi tutti sono disposti ad offrire eventi di successo che servono a migliorare il marchio stesso dello sport.