Sutil è vicino alla Williams più di Raikkonen

Kimi Raikkonen ritorna sotto i riflettori della Formula 1, ma i media fanno troppa confusione, infatti anche se è vero che il finlandese è andato a Grove, questo non è successo di recente, ma tra i Gran Premi di Belgio ed Italia. La Williams sta valutando diversi piloti, ma chi oltre a Raikkonen si è avvicinato al team è Adrian Sutil, pilota della Force India.

Pastor Maldonato rimarrà almeno un altro anno in F1 con lo stesso team, perché in Williams c’è bisogno di soldi più che mai e grazie allo sponsor PDVSA il sedile è garantito al venezuelano. Il punto interrogativo rimane Rubens Barrichello. Molto esperto, ma recentemente non è più veloce(almeno rispetto al compagno), ma soprattutto la sua relazione con il team sembra aver intrapreso una brutta strada.

Così sembrerebbe che Adrian Sutil sia il pilota esatto per la Williams. E’ veloce, non tanto bravo in termini tecnici, ma può portare tanti soldi grazie allo sponsor Medion. Quest’ultimo recentemente è stato acquistato dalla ditta cinese Lenovo, che a quanto pare vuole incrementare il suo coinvolgimento nello sport.

D’altra parte ci sarebbe Raikkonen. Ritirato a fine 2009 ha trascorso due anni in Rally e poi è stato coinvolto nell’avventura NASCAR. Ha ancora 31 anni ed è un ex campione del mondo, ma ha la motivazione giusta per tirar fuori dal fondo schiera la Williams? La F1 è in costante evoluzione, Schumacher ed Heidfeld sono la dimostrazione di quanto sia difficile calarsi in una abitacolo dopo qualche periodo di stop. In termini economici Kimi non porterà mai contanti, ma può rivelarsi una buona opportunità per attirare sponsor.

Tecnologia ed innovazione per McLaren


L’iniziativa della casa inglese vede la creazione prossima di un centro nei pressi di Woking, la sede attuale, finalizzata allo sviluppo di prodotti innovativi e di design con società terziarie, nonché la diversificazione del gruppo McLaren in settori al di fuori del motor sport quali l’high-tech.

Si chiama McLaren Applied Technology Centre(MAT) e sarà grande 60.000 metri tra laboratori, settori dedicati per la produzione di prototipi e test, locali per attrezzature di ricerca e sviluppo, centri di innovazione, uffici e spazi di riunione. La McLaren punta molto a formare del nuovo personale al suo interno, quindi saranno dedicati spazi per l’insegnamento che offriranno nuove competenze avanzate nel settore ingegneristico e tecnico grazie anche alla collaborazione con le scuole ed università locali.

300 operai saranno impiegati per i lavori durante tutto lo sviluppo, poi verranno creati 400 posti di lavoro permanenti al centro, mentre altri 200 posti occupazionali saranno creati indirettamente attraverso la produzione, fornitura e quindi la decentralizzazione attraverso dei centri al dettaglio nella zona.

Il boss della McLaren Ron Dennis ha dichiarato: “Questo è un momento incredibilmente emozionante non solo per la McLaren, ma anche per l’economia locale e l’innovazione del Regno Unito nel settore tecnologico. Dedicando una parte di questa proposta in un nuovo progetto per l’istruzione e la formazione, saremo in grado di formare i giovani talenti di ingegneria del futuro e creare soluzioni d’avanguardia per una vasta gamma di problemi. Stiamo anche studiando, con Woking Borough Council, l’opportunità di stabilire una presenza fisica per la McLaren nel centro della città, permettendo alla comunità di sentirsi parte del successo ottenuto dalla McLaren “.

F1, nel 2012 cambieranno i colori delle Pirelli


Se in termini di spettacolo e incertezza le gomme Pirelli hanno portato aria fresca nel circus della Formula 1, contrariamente alla Bridgestone è difficile comprendere ad ogni gara quale pneumatico è stato scelto e soprattutto è complicato durante l’evento distinguere quale mescola è stata scelta da un team.

La Pirelli ha già capito questo inconveniente e sta lavorando per rimediare a ciò in vista della stagione 2012. Quest’anno le mescole che la casa italiana porta sono 4: Argento(Dure), Bianco(Medie), Giallo(Morbide), Rosse(Supermorbide). Principalmente il problema riscontrato è apparso quando in alcuni circuiti si usano le dure e le medie, ma il problema è evidente anche per le restanti.

Direttore del motor sport Paul Hembery ha così spiegato l’obiettivo in vista della prossima stagione” Penso che abbiamo bisogno di un cambiamento e di migliorare la marcatura, sicuramente tra la mescola più dura e la mescola media con l’argento e il bianco”.

Quindi dobbiamo creare più distinzione e dare più colore, così le gomme saranno riconoscibili quando sono in giro. Stiamo lavorando su di esso. Non abbiamo le soluzioni ancora e forse potremmo ricorrere ad un concorso per far scegliere alle persone i colori dei pneumatici per l’anno prossimo.

Il vero problema della visibilità non sta tanto sul colore ma sulla posizione del marchio che serve appunto a creare le differenze. La Bridgestone colorava i suoi pneumatici con delle curve verdi in una posizione che poteva essere vista sia quando la macchina era inquadrata lateralmente che di fronte, erano molto più intuitive e non c’erano 4 opzioni, questo poteva permetterselo perché le gomme non avevano una forte usura.

Vettel comincia a collezionare record come a Shumy


Ha tantissima strada davanti a se, per non parlare di un probabile futuro in rosso, ma a 24 è già quasi due volte campione del mondo ed in virtù della doppietta Sebastian Vettel sta per incominciare a scrivere il suo nome nell’albo dei record, come il suo connazionale Schumacher.

Punto di forza per Vettel e la Red Bull è la prestazione in qualifica, nonostante il pilota tedesco abbia spiegato che secondo il suo parere il master nelle prestazioni da qualifica rimane e rimarrà il brasiliano scomparso Ayrton Senna: “Bello sentirselo dire, ma credo che il più impressionante – e probabilmente sarà per sempre – è Ayrton Senna Vettel ha spiegato “La quantità di pole che ha ottenuto nel corso di un anno e poi per tre e quattro anni di fila, credo che sia il punto di riferimento reale“.

Ma vediamo i record di Sebastian Vettel:

1)Schumacher nel 2002, anno in cui la Ferrari dominò grazie alla realizzazione di una macchina perfetta, dalla quale nacque la successiva F2003 GA, vinse il mondiale con un totale di 144 punti su 170, ovvero con l’84,7%.Il 2011 non è ancora finito, ciò nonostante il tedesco della Red Bull ha totalizzato 284 punti su 325, cioè l’87,4%.

Legame Red Bull-Renault, un semplice accordo?


Durante il Gran Premio d’Italia è stato annunciato che la Renault ha stretto un lunghissimo e fortissimo legame con la Red Bull, un contratto che non copre soltanto la fornitura degli attuali motori V8 fino al 2013, infatti anche quando verranno introdotti i motori V6 da 1,6 litri turbo la partnership continuerà, segno di reciproca fiducia tra le parti.

La Renault che è stata sempre accusata di costruire propulsori poco potenti è stata smentita dopo che Vettel ha dominato sia a SPA che a Monza, i tempi della velocità in Formula 1, in più è doveroso ricordare che i motori francesi sono affidabilissimi, quest’anno non si è assistito al minimo problema.

La Renault che oltre a fornire l’attuale Lotus-Renault con i suoi motori, non è più in Formula 1 come titolare di un team, anche se quest’ultima porta il suo nome, il proprietario è la società di investimenti Genii.

Sembra però che quest’ultimo accordo tra le due parti sia qualcosa di più intenso, una legame tecnico molto intrinseco, segno che forse la Renault stia valutando un ritorno ad una partecipazione più consistente nello sport.

Al numero due della Renault, Carlos Tavares è stato chiesto cosa pensa sulla questione Renault ed un possibile ritorno in qualità di proprietario di team:” Avere un team di F1 come produttore è un’arma a doppio taglio. Devi vincere. E se non si vince, è una cosa seria. La soluzione di essere un fornitore di motori ha un senso ed è chiaramente più accettabile nel lungo tempo per un costruttore”.

La Red Bull è un team vincente e sicuramente rimarrà ai vertici per altri anni, economicamente non hanno problemi , l’esperienza c’è e il giusto personale non manca.

Il futuro della Toro Rosso è lontano dall’Italia


L’ex Minardi che nel 2005 fu acquistata dall’azienda Red Bull e convertita in Scuderia Toro Rosso è davanti ad un futuro molto incerto, non in termini finanziari, ma riguardo a quella che sarà la sua origine ed in particolare la nazionalità dei suoi proprietari.

Quando nel 2006 Gerard Berger ottenne il 50% della quota, la Red Bull accettò molto lieta questa avventura, perché cosi facendo si ritrovava sulla griglia di partenza 4 macchine, il che permetteva la ripartizione dei costi dovuta a gli sviluppi. La Toro Rosso non era l’unica macchina cliente e così la FIA decise che dal 2010 ogni squadra in Formula 1 doveva realizzare da se il proprio telaio, in pratica i team piccoli dovevano provvedere da soli al sostentamento tecnico delle loro auto.

Berger ovviamente non accettò questa sfida e vendette la sua quota alla Red Bull che fin dal 2009 mise in vendita il team italiano, che per fortuna o per assenza di acquirenti sul mercato, nessuno comprò. La verità è che nessuna azienda era interessata in quanto a Faenza non avevano le attrezzature per l’auto mantenimento, così Mateschitz da grande imprenditore ha investito nell’ampliamento della fabbrica italiana e nell’acquisto di una galleria del vento in Inghilterra, in modo da ottenere in futuro maggiori interessi da parte di probabili acquirenti.

Questo sembra essere accaduto, infatti segnali indicano la vendita di parecchie azioni della Scuderia Toro Rosso alla società di investimenti di Abu Dhabi Aabar.

Come tutti sappiamo gli arabi sono molto interessati a trasformare la loro terra in un centro motoristico di alto spicco, infatti proprio ad Abu Dhabi è stato costruito recentemente il tracciato di Yas Marina ed il Ferrari World, anche se quest’ultimo non ha ancora riscattato le aspettative passate.

Momenti Salienti Gp d’Italia 2011


Riassumiamo quelli che sono stati i momenti più particolari e belli di questo Gran Premio d’Italia, amaro per non aver visto, diversamente dal 2010, una Ferrari trionfante, ma pur sempre spettacolare e da brivido solo come Monza sa trasmettere.

La partenza di Alonso – Lo spagnolo è quarto ma balza al primo posto bruciando tutti, purtroppo l’entusiasmo scomparirà quando Vettel lo sorpassa e si mette in fuga.

Strapotenza Red Bull-Vettel – Incontrastati, altra storia. Gli scorso anni la Red Bull peccata nei circuiti veloci con basso carico aerodinamico per via dei poco potenziati motori Renault, ma da quest’anno il film è cambiato. Un dominio continuo da per tutto.

Un tedesco che ricorda la storia d’Italia – E’ stato lo stesso Vettel a rendere la sua vittoria più dolce a noi italiani, grazie ai suoi ripetuti gesti che hanno ricordato la storia della nostra nazione. Il campione del mondo ha anche dimostrato un grandissimo carattere fuori dalla sua macchina, trattenendosi a mala pena sul podio davanti ad un oceano di fan.

Un fortissimo Schumacher – Forse quando nel 2007 debuttò Hamilton, in molti davanti alla sua bravura si sono chiesti come sarebbe stato un duello tra l’inglese e il sette volte campione del mondo. Monza ci ha regalato circa 30 giri di questo desiderato momento. Michael grazie ad una ritrovata e velocissima Mercedes ha dimostrato di essere un pilota fortissimo, ma alla fine la superiorità McLaren ha trionfato.

Button sempre più avanti di Hamilton- Lewis è testardo e non riesce a sorpassare Schumacher per quasi metà gara. Si rivolge persino ai box per contestare lo strano stile di guida del tedesco che guarda un po’ gli appartiene (vedi Malaysia 2011 sorpasso Petrov). Mentre tutto questo accade, Button adopera il suo ingegno ed al primo tentativo riesce a sfruttare le debolezze del pilota Mercedes sorpassandolo diversamente da Hamilton che dovrà attendere ancora altri giri. Jenson sale sul podio e si allontana ancora un po’ in classifica dal suo compagno. Forse è meglio per la McLaren assecondare le sue richieste contrattuali.

Massa correva pure – Non è un rimprovero, anzi. Il pilota della Ferrari ha ottenuto una buona partenza ma speronato da un incosciente Webber finisce in testa coda. La sua gara compromessa si conclude dignitosamente con un sesto posto ed una rimonta coperta dallo spettacolo dei piloti di testa.

Vettel vince e commuove Monza corteggiando l’Italia

Il Gran Premio d’Italia finisce con una netta sconfitta per la Ferrari nonostante i buoni propositi nei primi giri grazie alla straordinaria partenza di Fernando Alonso, ma tutto cambia quando la Red Bull di Vettel ha imposto il suo ritmo e da li fino alla fine il tedesco si è mostrato impeccabile, imprendibile e fortissimo, un’altro livello.

 

Alla fine Alonso è stato passato anche da Button e tallonato da Hamilton, ma almeno è riuscito ad affacciarsi al pubblico italiano dal podio, un terzo posto di consolazione regalato da Michael Schumacher attraverso una delle più belle prestazione dal suo ritorno alle corse, infatti se non fosse stato per il sette volte campione del mondo che ha tenuto per diversi giri Hamilton alla spalle, la Ferrari non avrebbe mai ottenuto tale risultato.