Il TAR del Lazio boccia il decreto sui pedaggi autostradali:”il servizio non è una tassa, quindi non può essere a pagamento”

di Redazione Commenta

Alla fine la protesta dei cittadini di Roma e delle Istituzioni pubbliche e private, ha prevalso contro una legge che era stata presa molto male dagli automobilisti. Il TAR del Lazio ha infatti deciso per il dietrofront degli aumenti di pedaggi autostradali, e biglietti a tempo del Raccordo Anulare e tangenziali. Va dunque in fumo la manovra finanziaria del Governo 2011, che aveva la speranza di ricavare 83 milioni di euro per sanare il deficit pubblico. L’idea era quella di togliere il versamento annuale all’Anas,per la gestione di tratti di strade e autostrade si sua competenza, e di creare invece barriere a pagamento. Un decreto che non è mai stato visto di buono nemmeno dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che qualche settimana fa si pronunciò in modo deciso:se il Raccordo e le tangenziali dovessero diventare a pagamento, sono il primo a spaccare tutto”. Infatti il Tribunale Amministrativo gli ha dato ragione: al pagamento deve corrispondere un servizio, che non è possibile trasformare in tassa. Determinante inoltre il contributo della giunta della Provincia di Roma, la quale ha avuto anche il sostegno di tutti i sindaci dei paesi confinanti con la Regione.

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