Volkswagen, dieci milioni di veicoli entro il 2015

La casa automobilistica teutonica Volkswagen, qualche tempo fa, in un momento di onirica onnipotenza, teorizzò di riuscire a raggiungere la produzione di 10 milioni di veicoli ogni anno in giro per il globo intero entro il 2018. Otto anni, dunque, per riuscire a solcare un traguardo impegnativo. Un’ambiziosa idea, forse. Ma i tedeschi di Wolfsburg sono talmente agguerriti da aver anticipato la sfida (macché 2018!): tale volume di produzione deve essere raggiunto tre anni prima, nel 2015, e cioè tra appena un lustro neppure. Questa mossa innalzerebbe il Gruppo Volkswagen al ruolo di maggiore costruttore a livello mondiale, superando quello che sino ad ora è stato il più spaventoso dei fabbricanti giapponesi e che, nell’ultimo periodo, ha perso una buona parte della propria tenacia (in seguito ad alcune sfortunate catene di richiami per difettosità), Toyota.

Dodge, nel 2011 una berlina sulla piattaforma di Alfa Romeo Giulietta

La sinergia tra il Gruppo Fiat e il Gruppo Chrysler è sempre più stretta, a mano a mano che ci si avvicina agli eventi chiave del programma di Sergio Marchionne per il rilancio di Chrysler e degli altri brand e per la rinascita di una Fiat un po’ più internazionale (con essa, anche altri fabbricanti italiani a quest’azienda legati). Inevitabilmente, questa liaison italo-americana funziona anche con la spartizione dei beni: ciò significa che non manca molto all’arrivo di vetture che utilizzino componenti dell’una e dell’altra parte. Nello specifico, bisognerà attendere sino al termine dell’anno venturo, quando verrà presentata una berlina Dodge (il primo dei brand americani del Gruppo Chrysler ad avventurarsi in questa pratica di economia di scala a livello extra-continentale) che utilizzerà una piattaforma del Gruppo Fiat.

Formula 1, l’ordine d’arrivo a Yeongam. E le classifiche piloti e costruttori del Mondiale

Ecco l’ordine d’arrivo del Gran Premio della Corea del Sud, che ha visto trionfare lo spagnolo della Ferrari Alonso ed andare in testa alla classifica del Mondiale piloti. Con questo successo unito al 3° posto di Massa, la Ferrari riapre anche il mondiale costruttori complice il doppio zero conquistato” dalle Red Bull in Corea.

L’ordine d’arrivo del Gran Premio della Corea del Sud:

Formula 1, le pagelle del Gran Premio della Corea del Sud

Fernando Alonso – 8.5 – Lo spagnolo ha disputato una gara perfetta, ma oggi può anche sorridere per un altro motivo: lo spagnolo é infatti baciato dalla fortuna, perchè se il motore di Vettel non si fosse fermato chissà come sarebbe andata a finire. E’ proprio il caso di dire che “La fortuna aiuta gli audaci”.

Sebastian Vettel – 8 – Anche il tedesco non ha sbagliato nulla, perché se la vettura fa i capricci non è colpa sua. E non è la prima volta che gli capita nel corso della stagione.

Michael Schumacher – 7.5 – “Nonno” Schumi nella pioggia coreana ha dimostrato di trovarsi ancora a suo agio sul bagnato. Passano gli anni, ma la stoffa campione c’è sempre e a Yeongam é uscito finalmente dal letargo. Superato in avvio di gara Kubica, si é ripetuto poco dopo con Button e alla fine ha concluso quarto.

Gp Korea 2010: le FOTO del trionfo di Alonso

Foto: AP/LaPresse

Pensarci solo qualche settimana fa pareva un azzardo eccessivo, una speranza che rischiava di rimanere inappagata. Invece, la Ferrari e Fernando Alonso sono riusciti, a due gare dal termine, a ribaltare ogni previsione e agguantare il primo posto della classifica piloti grazie al successo dello spagnolo in terra orientale.

Battezzare la Korea con un trionfo di tale importanza era fondamentale, non certo semplice: non solo per la difficoltà di stare al passo con una pista apparsa impreparata (l’asfalto no assorbe l’acqua, innanzitutto) ma anche per la scarsa conoscenza dei piloti stessi rispetto alle caratteristiche di un circuito sul quale era la prima volta per tutti. Alonso ha preso il coraggio e lo ha trasposto sulla monoposto: la grinta non gli è mai mancata, rispetto agli avversari ha messo su quattro ruote anche la maggiore esperienza e la lucidità dei momenti che contano.

Foto: AP/LaPresse

Sebastian Vettel, Mark Webber e la Red Bull potrebbero aver buttato via la stagione in un istante: il disastro coreano è un fardello che può essere recuperato. Basterebbe fare il contrario di quanto visto oggi, occorrerebbe tornare a essere lo squadrone (il collettivo) che gli altri possono solo ammirare (è accaduto per buona parte della stagione). Neppure le McLaren sono apparse impeccabili, tutt’altro: Lewis Hamilton, con un errore grossolano, ha buttato via la vittoria (pur restando virtualmente in lotta per l’iridato), Jenson Button non riesce a graffiare.