Come ricorderete, la casa automobilistica Porsche è stata incaricata di sviluppare le piattaforme per le vetture sportive e per le berline di lusso di grandi dimensioni del Gruppo Volkswagen: il costruttore non se l’è fatto ripetere due volte ed ha già iniziato a mettere a punto due pianali, che arriveranno nel corso dei prossimi anni. Entrambi questi nuovi “pavimenti” saranno usati da vetture di marchi differenti e permetteranno alla società di Wolfsburg di risparmiare sui costi di sviluppo di singoli modelli.
La prima piattaforma i tecnici Porsche stanno preparando è stata battezzata MSB, o Modularer Standardantrieb-Baukasten, e viene caratterizzata da motori anteriori e da trazione posteriore o integrale. Come la nuova piattaforma MQB (di cui abbiamo già parlato), il nuovo MSB è un pianale modulare e quindi si adatterà a vetture a dimensioni, passi, sbalzi e larghezze diversi tra loro: lo utilizzeranno berline, coupé e coupé a quattro porte di grandi dimensioni, come la nuova generazione di Porsche Panamera e la prossima generazione di Bentley Continental (e forse anche per l’attesa berlina Bugatti). Grazie all’uso di acciai ad alta resistenza (minore uso di acciaio = stesso livello di resistenza = risparmio di peso) e di alluminio, i tecnici Porsche riusciranno a creare un prodotto più leggero di circa 90 chilogrammi rispetto (ad esempio) a quello che oggi sta alla base di Porsche Panamera. Inoltre, potrebbe essere sfruttata anche la fibra di carbonio, per ridurre maggiormente il peso delle nuove automobili che utilizzeranno la piattaforma.
Il secondo pianale in fase di sviluppo non ha ancora un nome, ma userà (allo stesso modo del pianale MSB) acciai ad alta resistenza, alluminio e fibra di carbonio. In questo secondo caso si tratta del “pavimento” a motore centrale della nuova generazione di Audi R8, della nuova generazione di Lamborghini Gallardo e della nuova (annunciata) vettura sportiva Porsche a motore centrale, futura rivale di Ferrari 458 Italia. Anche questo pianale potrà essere dotato di trazione integrale, permettendo quindi ai tecnici delle differenti case automobilistiche del Gruppo Volkswagen di declinare senza remore le vetture che su questa piattaforma nasceranno.
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