Formula 1, Vettel non crede ai suoi occhi: “Sono senza parole”

di Redazione Commenta

“Sono senza parole, non saprei cosa dire in un momento come questo. E’ stata una stagione dura per me e per tutti, soprattutto dal punto di vista fisico e mentale. Abbiamo sempre creduto nel team e nella macchina, oggi è un giorno speciale”. Questo il commento a caldo di Sebastian Vettel nel corso della conferenza stampa alla fine del gran premio di Abu Dhabi, che ha visto il  successo del tedesco che ha conquistato il titolo di campione del mondo.

“La macchina è stata fenomenale” – Il merito della vittoria Sebastian Vettel vuole dividerlo con il suo team.  “Sono senza parole, la macchina è stata fenomenale, e’ andata benissimo e non sapevo nulla fino a quando non sono passato sotto la bandiera a scacchi. Negli ultimi dieci giri avevo capito che ero messo bene, mi davano dei consigli ma intuivo che erano nervosi. Poi, tagliato il traguardo, mi hanno urlato che avevo vinto il campionato del mondo“.

“Grazie a tutti, è stata una grande stagione” – Quello appena conclusosi é stato sicuramente il mondiale più bello degli ultimi anni. Per la prima volta nella storia infatti, ben quattro i piloti sono arrivato all’ultimo gran premio in lotta per il titolo, ed alla fine l’ha spuntata lui, il campioncino tesdesco: “Ringrazio tantissime persone, la squadra, i meccanici, i tecnici. E’ stato un viaggio incredibile, ci sono stati momenti felici e momenti tristi ma ora sono qua in testa, grazie a tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto”.

Di tutt’altro umore l’altro pilota della Red Bull, quel Mark Webber, che ha solamente sfiorato il titolo iridato. L’australiano prova a suo modo a partecipare alle celebrazioni in casa Red Bull per il successo del compagno Sebastian Vettel. “Mi congratulo con lui. Purtroppo per me questo weekend non è andato bene ed è un peccato – dice il 34enne Webber dopo l’inutile ottavo posto nel Gp di Abu Dhabi . La stagione è stata comunque positiva per molti aspetti. Ora c’è il tempo per riflettere, per valutare gli alti e i bassi che fanno parte dello sport. Quando si arriva così vicino al top e poi si manca il bersaglio, si provano tante emozioni. Ho dato tutto, ma alla fine non è bastato. Ci riproverò l’anno prossimo. Due titoli per la squadra non sono comunque male“.

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