Lexus CT 200h, aerodinamica studiata al minimo dettaglio

di Redazione 1

Lo possiamo asserire con certezza: uno dei modelli di maggiore importanza per la gamma Lexus è la prima media di segmento C Premium: mai prima d’ora, infatti, la casa automobilistica nobile, di proprietà Toyota, era entrata con così importanza nel comparto suddetto. Va da sé che il fabbricante abbia dedicato grande attenzione alla media Lexus CT 200h, che, al di là della pregevolezza della propulsione elettrica, che la rende un’interessante alternativa in un periodo che d’ecologia se ne intende, è stata studiata con grande dispendio d’energia per diminuire la resistenza aerodinamica complessiva. Lo dice la casa stessa (e noi ci crediamo).

Risultato? La nuova media Lexus CT 200h, che verrà presentata definitivamente al Salone di Parigi e che sarà commercializzata durante i primi mesi dell’anno venturo, ottiene un coefficiente aerodinamico pari a 0,28 Cx, il valore più basso, pare, per le piccole vetture di lusso che sono contenute in questo comparto.

All’interno di una dichiarazione della casa automobilistica, in merito alla nuova Lexus CT 200h, si legge: “Ogni aspetto della carrozzeria più alta è stato dettagliatamente realizzato per la gestione del flusso d’aria. Il paraurti anteriore profondo, la diga che frena l’aria anteriore fortemente scolpita, gli angoli del paraurti ottimizzati e gli specchi retrovisori nello stesso stile della supercar Lexus LF-A sono stati progettati per facilitare il flusso di aria nella parte anteriore e lungo i lati del veicolo, riducendo al minimo la turbolenza all’interno dei passaruota”.

Le pareti laterali affusolate, uno spoiler marcato e le pinne al termine della superficie vetrata laterale permettono alla nuova Lexus CT 200h di smaltire l’aria. La stessa attenzione è stata concessa alla zona inferiore della vettura, al fine di limitare consumi di carburante (ricordiamo che la nuova Lexus CT 200h è un’automobile ibrida) e le emissioni di CO2. Una serie di accorgimenti è stata studiata per far fronte a questa esigenza, come gli ammortizzatori anteriori più bassi, la copertura inferiore del vano motore, del serbatoio, del piano centrale e alcune pinne posizionate sul diffusore posteriore. Ma sarà davvero tanto rivoluzionaria?

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