La Virgin Racing: “Dimostreremo alla Ferrari che si può correre senza spendere 400 milioni”

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La Ferrari fa infuriare la Virgin Racing. L’accusa lanciata settimana scorsa dal team di Maranello contro la politica dell’ex presidente della Fia Max Mosley tiene ancora banco nel mondo della F.1. La Ferrari aveva pubblicato sul proprio sito web un comunicato in cui si criticavano le scelte di Mosley il quale ha aperto il Circus a quattro nuovi team, dimenticandosi di salvaguardare quelli già presenti. E così, sempre secondo quanto scritto dalla Ferrari, se da una parte ci sono “quattro scuderie di cui due (Virgin e Lotus) arrivano al mondiale zoppicando, una (Campos Meta) è spinta da una mano invisibile (Ecclestone) e l’altra (USF1) la stanno cercando a ‘Chi l’ha visto?’”, dall’altra “marchi storici come la Bmw e la Toyota si sono ritirati, mentre della Renault non rimane che un nome”. Ma le reazioni dei neonati team non si sono fatte attendere. Richard Brenson, il magnate australiano che finanzia la Virgin Racing, si è sentito tirato in causa e ha voluto rispondere alla provocazione della Ferrari – che in realtà era rivolta a Mosley con l’intento di ottenere da Jean Todt (nuovo presidente Fia), un’inversione di rotta: E’ triste vedere la Ferrari pronunciare parole del genere. La F.1 ha bisogno di nuovi team e la Ferrari ha impedito che si potesse provare più a lungo, ma non ci lamentiamo. Vogliamo dimostrare che è possibile realizzare una macchina senza spendere tanti milioni di euro. Certo, la Ferrari non sarà alla nostra portata, ma loro spendono 400 milioni: dovrebbero iniziare a dare il benvenuti agli ultimi arrivati e sono certo che in due o tre anni potremo raggiungere qualche scuderia storica”. Peccato, però, che la Virgin Racing, al Montmelò (ultima tappa prima dell’esordio nel campionato in Bahrain) abbia collezionato solo 165 giri (81 con Timo Glock e 84 con Lucas di Grassi): soltanto Fernando Alonso, nella sua ultima giornata ha girato per 134 volte. È vero, la Ferrari è la grande favorita, ma il timore che i nuovi team non siano competitivi – per non dire che nemmeno si presenteranno – è forte. Però la strategia innovativa della Virgin Racing non è da sottovalutare. Almeno la scuderia di Branson sta provando ad introdurre un rivoluzionario sistema di progettazione e sviluppo delle vetture attraverso l’utilizzo di un simulatore virtuale. Magari non avranno successo in questa stagione, ma se dovessero arrivare risultati interessanti, sarebbe la svolta per la F.1.

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